Il Ku’damm dice addio alla “Maison de France” e al Cinema Paris

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Il Kurfürstendamm, il grande viale dello shopping della Berlino occidentale è al centro dell’attenzione non solo per le nuove grandi aperture, ma anche a causa di chiusure e vendite di grandi spazi commerciali, il cui futuro resta un’incognita.

Per il grande store Niketown della notissima marca sportiva, il prossimo 11 giugno sarà l’ultimo giorno in Tauentzienstraße, dopo 14 anni. Chiuderà i battenti e metterà in vendita lo spazio. Una notizia di poca importanza per gli appassionati del genere, perché pare proprio che il negozio avrà la sua nuova location all’interno dell’Europa Center.

Resta ancora un mistero cosa ne sarà, però, del grande magazzino. Ciò che più lascia perplessi è un altro addio, quello di una delle più famose istituzioni di Berlino ovest: anche l’Institut Français, alla “Maison de France”, lascia il Kurfürstendamm e, come per Niketown, il futuro dell’edificio resta un mistero.

Se chiude l’Istituto, chiude anche il celebre Cinema Paris e un capitolo della storia di Berlino. Nell’agosto del 1993, infatti, il Der Tagesspiegel annunciò che il palazzo della “Maison de France” era stato definito patrimonio sotto tutela. A seguito della parziale distruzione dell’edificio durante la guerra, nel 1948 fu incaricato Hans Semrau di progettare la nuova casa come centro culturale francese. La “Haus” con il Cinema Paris aprì le porte il 21 aprile 1950 contribuendo, da allora, al rinnovamento culturale e sociale, promuovendo la cultura francese con l’organizzazione di mostre, corsi e altre attività.

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La decisione è irrevocabile. Per volere del Ministero degli Affari Esteri, l’Ambasciatore francese Maurice Gourdault-Montagne deve vendere al più presto. Una parte del ricavato dalla vendita dell’edificio sarà utilizzato per lavori di ristrutturazione all’interno dell’Ambasciata francese in Pariser Platz, dove verrà spostato l’Istituto culturale. Anche la residenza ufficiale dell’Ambasciatore, all’ultimo piano dell’Ambasciata, dovrà essere riconvertito.

L’Istituto, nel quale lavorano 50 persone, teme il suo futuro. La rappresentante dei dipendenti, Nathalie Lakotta, ha dichiarato che lo staff è sotto shock: “Stiamo lottando da anni per questo posto e ora ci arriva una simile notizia. Siamo obbligati ad autofinanziarci o sarà la nostra fine”.

Il Cinema Paris, gestito dal 1994 dallo Yorck-Kinogruppe, proietta film soprattutto francesi. L’Ambasciata ha dichiarato di voler mantenere un posto per i film nazionali, ma che quel posto non sarà il cinema sul Kurfürstendamm. Il Senato non ha né protestato, né espresso rammarico per la decisione presa.

Ma nonostante gli ultimi sviluppi, l’ascesa della City West è inarrestabile e le grandi aperture continuano.

2 COMMENTS

  1. La notizia della chiusura di un Centro Culturale é sempre foriera di tristi riflessioni, maggiormente poi se a chiudere é la “Maison de France” di Berlino.
    Da quanto leggo non verrá chiuso l´Istituto Culturale Francese, ma solo accorpato ed integrato con l´Ambasciata in Pariser Platz, ció non toglie che i luoghi, gli edifici e gli “spazi”, soprattutto qui a Berlino, hanno un loro significato, una loro anima un loro “esistere per testimoniare”. La perdita della “Maison de France” é la perdita di un luogo che legava, in maniera chiara, tangibile, evidente, Berlino a Parigi attraverso quello che é il piú forse ed indissolubile legame tra i popoli: la Cultura.
    Enrico Fava, Societá Dante Alighieri.

  2. Sono stato due volte a Berlino ed entrambe le volte ho alloggiato nella zone di Kurfustendamm: ogni mattina ed ogni sera passavo davanti al Centro Culturale Francese, mi sono anche fermato a visitare qualche mostra. Non sapevo che fosse un’istituzione storica, che avesse avuto una certa importanza nella vita culturale della città, sapevo solo che quell’edificio mi piaceva, lo trovavo bello e mi ci ero affezionato. Il prossimo ottobre tornerò a Berlino: spero di trovarlo ancora lì, anche se ancora per poco.
    Maurizio

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