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Muro, centinaia in piazza. E Hasselhoff rilancia: un concerto di protesta?

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Circa 600 manifestanti, nel pomeriggio di giovedì, si sono riuniti nella piazza antistante il Rotes Rathaus, a Mitte, per protestare contro lo smantellamento di una sezione lunga sei metri di East Side Gallery avvenuto all’alba di mercoledì, con gli operai protetti dalla polizia (qui il video).

Sul posto c’erano cartelli, striscioni e un’installazione di Lego realizzata dall’artista concettuale Hans-Martin Fleischer, che ha utilizzato come scenografia un vero pezzo di Muro, su cui campeggiava su un lato la scritta “Next wall to fall: Wall Street”, sull’altro “Mr. Obama, Tear down this wall”.

Sul pulmino giallo, divenuto ormai simbolo della protesta, si sono avvicendati diversi speaker: tra di loro anche Sascha Disselkamp, portavoce di “East Side Gallery retten”, e Kani Alavi, presidente della Künstlerinitiative East Side Gallery. I manifestanti, in coro, hanno intonato diverse volte il coro “Wowereit, das Denkmal bleibt”.

Proprio sul sindaco di Berlino, secondo i promotori della dimostrazione, ricadrebbero la maggior parte delle colpe. L’accusa è di doppiogiochismo: secondo i manifestanti, infatti, la massima autorità cittadina avrebbe avallato i lavori di smantellamento del memoriale, proprio mentre “fingeva” di rassicurare l’opinione pubblica sul suo impegno a favore del salvataggio del Muro.

Intanto l’attore americano David Hasselhoff, protagonista di una nutrita manifestazione già una settimana fa, ha rilanciato la protesta attraverso il suo profilo Twitter: “La lotta non è finita. Dobbiamo unirci per fermare la perdita di umanità e dello spirito di libertà. Un concerto per salvare il Muro? Io ci sto!”.

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