Bierpinsel, la rivincita dell’high tech su Berlino

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di Davide Rosa

È di questi giorni il comunicato relativo alla riapertura dell’ex Turmrestaurant sulla Schloßstrasse, edificio dismesso dal 2002 meglio noto con l’appellativo di “Bierpinsel”. Le proprietarie Tita e Larissa Laternser hanno reso noto di voler riavviare l’attività già a partire dal 2013 con il nome di “Schloßturm“, includendo al già esistente ristorante anche un centro culturale ed artistico.

La torre di 47 metri d’altezza, segno marcante dello scenario architettonico di Steglitz, fu costruita tra il 1972 ed il 1976 dai coniugi Ralf ed Ursulina Schüler. Architetti di formazione berlinese e creatori dell’Internationale Congress Centrum, furono esponenti del Late Modernism e promotori di un’impronta fortemente High-Tech.

La convinzione che lo spazio servito di un edificio dovesse essere totalmente libero, che gli elementi tecnico-impiantistici e strutturali così come gli spazi serventi, dovessero essere posti all’esterno ed esposti come conseguente facciata, fu il perno della strategia compositiva di molti progettisti degli anni 70.

Si sviluppò così un’estetica dell’“edificio macchina” dal gusto e dai materiali industriali, dall’estrema flessibilità degli interni, talvolta espandibile modularmente, spesso e volentieri direttamente connesso alle infrastrutture ed alle reti del traffico urbano come nel caso degli stessi Bierpinsel (tutt’uno con la stazione della U-Bahn Schloßstrasse) ed ICC (affiancato da una strada a scorrimento veloce).

Mentre nel resto d’Europa progetti di questa natura vennero accolti con particolare entusiasmo (basti pensare alla risonanza di strutture come la sede Lloyd’s di Londra ed il Centre Pompidou di Parigi), a Berlino prese piede uno scetticismo così forte da essere ancora oggi presente nelle ragioni di chi vuole la demolizione del Centro Congressi.

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Alle critiche mosse nel 1979 alle costruzioni futuristiche degli Schüler, l’allora Bundespräsident Walter Scheel rispose così:-“I berlinesi hanno tutto il tempo a disposizione per fare amicizia con un’architettura di questo tipo”. Sembra proprio che sia arrivato il momento.

L’interesse dimostrato attualmente per il Bierpinsel dagli investitori che già gestiscono il Bar Tausend, punta infatti ancora una volta i riflettori sull’High-Tech. Potrebbe restituire a questo particolare pezzo di architettura berlinese una nuova vita ridestandone l’importanza e ripristinandone il suo aspetto originario.

La lamiera di rivestimento del volume contenente i quattro livelli ed il corpo scala tornerà ad essere rossa, gli elementi in calcestruzzo a vista verranno ripuliti dalla vernice dei graffiti. La decisione di ristrutturare l’esterno come da progetto, chiude inoltre la diatriba tra i proprietari dello stabile e l’ormai vedova Schüler.

È infatti dal 2011 che l’architetto manifesta il suo dissenso per l’opera di Street Art di un gruppo di artisti internazionali che ricopre l’intera torre. Non c’è ancora una data esatta di riapertura, finora solo i presupposti per parlare di un intervento di recupero potenzialmente ottimo.

© ahmBerlin
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