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Berlino, 11mila bambini rischiano di restare fuori dal Kindergarten

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di Nicoletta Grillo

È la città ideale per i bambini. Parchi giochi ad ogni angolo, musei interattivi, caffè pensati su misura per loro. C’è però una cosa che sta diventando sempre più rara anche a Berlino:  i posti all’asilo, come hanno ormai capito i genitori che si ritrovano a dover mettere il figlio in lista d’attesa per il sospirato “Kitaplatz” quando è ancora nel pancione della mamma.

E non si tratta più solo dei quartieri del baby boom berlinese come Prenzlauer Berg, ma di tutta la capitale. Lo illustra uno studio commissionato dal Senato secondo il quale, da qui al 2017, ci sarà bisogno di ben 11 000 nuovi posti. I motivi? Sempre più nascite, sempre più famiglie di “new berliner”, ma soprattutto il fatto che dal primo agosto 2013 i bambini avranno diritto ad ottenere un posto all’asilo già dal primo anno di età, e non più dal terzo, come accadeva finora.

Una legge federale che mette in difficoltà non solo Berlino, ma anche tutta la Germania, dove si calcola che da quest’estate ci saranno improvvisamente circa 150 000 posti mancanti – tanto che i Comuni stanno già pensando a come difendersi da una possibile pioggia di citazioni in tribunale da parte di genitori infuriati la cui prole, pur avendone il diritto, non potrà frequentare il Kindergarten.

A Berlino però il Senato rassicura: “Abbiamo già stanziato 14 milioni di euro per risolvere il problema. E abbiamo tracciato una mappa dei quartieri a più alta priorità, per investire al meglio”. Ma la questione non riguarda solo le Kita, gli asili. I bambini crescono, e quindi ora è arrivato anche per le scuole elementari di Berlino il momento di chiedersi dove mettere i nuovi scolari.

Soprattutto a Pankow, quartiere prescelto negli ultimi anni come domicilio da moltissime giovani famiglie, dove paradossalmente sono stati chiusi proprio alcuni anni fa alcuni istituti scolastici, mentre nei prossimi quattro anni le scuole si ritroveranno con circa seimila primini “di troppo”.

E questo problema si aggiunge ai già molti della scuola berlinese, tra episodi di violenza (per fortuna, dicono le statistiche, in diminuzione), cronica mancanza di insegnanti e scioperi. L’ultimo proprio alcune settimane fa:  i nuovi assunti vogliono parità di trattamento con i loro colleghi che hanno iniziato a lavorare prima del 2004 e che sono “Beamter”, ovvero funzionari pubblici, posizione in Germania assolutamente privilegiata e ambitissima.

Ma la mancanza di soldi nelle casse berlinesi ha portato a un blocco delle nomine a funzionari – e a far scappare molti insegnanti in altri Länder dove le condizioni sono migliori. La soluzione? Spesso il fai da te. E non è un caso che sempre più genitori si mettano insieme per fondare asili privati e addirittura addirittura scuole primarie.

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