Berlin 3, venti artisti italiani in mostra a Berlino
Verrà inaugurata Lunedì 18 Febbraio alle ore 17,30 presso la Reuss Galerie di Berlino (Augustrasse n. 2/a) la mostra “Berlin 3”, collettiva di venti atisti figurativi italiani presentati dal critico d’arte Silvia Arfelli.
L’esposizione fa parte di un progetto nato nel 150° dell’Unità Nazionale che individua l’arte figurativa quale unico, vero linguaggio unificante, eredità delle grandi esperienze della storia artistica italiana che affonda le proprie radici nelle unicità rinascimentali, e di cui ogni artista conserva tracce nella propria formazione e nel proprio operare.
Dopo avere portato gli artisti italiani a Parigi, quest’anno è Berlino la meta di questo insolito e affascinante tour (che proseguirà poi con Londra per giungere successivamente a Bruxelles, cuore dell’istituzione europea) perchè l’anniversario dell’unità d’Italia sia il pretesto per riportare l’attenzione dei partner europei sulla particolarità dell’arte italiana e per aprire ad essa nuovi mercati.
Naturalmente per gli artisti presenti in mostra, la figurazione si declina in tecniche, modi e stili diversificati, ma tutti gli artisti selezionati sono portatori di un loro messaggio e di una proposta artistica degna di nota: si spazia dai raffinati accostamenti cromatici di Bruno Benfenati di Bologna, alla solida e raffinata figurazione del noto disegnatore John Betti di Fano, al materico linguaggio di Matteo Boato di Trento che recupera alcuni spunti all’origine dell’arte medievale italiana, ad Enrico Bovi di Ferrara che attraverso l’arte figurativa strizza l’occhio ad un’altra arte, quella del cinema.
Colpi di luce ed accostamenti inconsueti caratterizzano i dipinti di Tiziano Calcari di Brescia, mentre Vittorio Carradore di Verona affronta la realtà con una capacità sintetica e cromatica di sicuro effetto, cui funge da contraltare il rigore formale del torinese Maurizio Giarnetti. Valeria Gubbati di Mestre si fa interprete di quel senso di mistero e di esoterico nascosto dietro antichi volti arcani e primordiali, mentre la ferrarese Isabella Guidi, con una sua personale poetica, riporta l’attenzione su un macrogenere che ha costruito la storia dell’arte come il nudo; la preponderanza del corpo e della fisicità è sottolineata anche dalla scultrice Marisa Lambertini di Fano, mentre Paola Mascherin di Pordenone traduce nella quotidianità un linguaggio attuale come quello pop.
Roberto Mingardo di Padova raggiunge esiti sofisticati attraverso un’interpretazione personalissima della natura, e un altro padovano, Pat, punta sulla materia per ottenere risultati di indubbia e interessante novità. La triestina Adriana Rigonat propone una fugurazione di derivazione espressionista, mentre Cristina Rossato di Padova e Pierangelo Vicario di Verona scelgono l’acquerello quale vettore privilegiato per raccontare una loro poetica intima e realistica al tempo stesso, cui si ricollega il surrealismo di Nicola Sacco di Locri.
Le figure allungate del veronese Ferdinando Todesco simboleggiano il mistero e la tentazione del viaggio e Sergio Valota di Bergamo sceglie invece il viaggio interiore, partendo dall’antica tecnica della tempera all’uovo, per approdare al linguaggio fumettistico, colorato e di grande impatto formale del padovano Alberto Volpin.
La mostra, organizzata dall’agenzia di eventi d’arte “La Maya Desnuda” di Forlì, sarà aperta al pubblico fino al 3 Marzo 2013 in orario 13,00 – 19,00. Chiuso la domenica.