Berlino come la California: in arrivo il surf a Tempelhof?
Una volta che si è riprogettata un’area, convertendola a luogo di svago per i cittadini, non è detto che altre grandi idee non nascano. In fondo, si tratta di Berlino, e una città come la capitale tedesca non dorme mai, anzi. Sempre all’erta per fiutare nuove potenzialità di riconversione degli spazi cittadini, ecco che si parla già di un nuovo grande progetto per Tempelhof.
Definitivamente chiuso il 30 ottobre 2008, l’ex Aeroporto di Tempelhof è oggi un Volkspark, un parco cittadino con una superficie di 386 ettari e un percorso di sei chilometri per fare jogging, pattinare, andare in bicicletta o sullo skateboard.
Ma a Berlino questo non basta: le manca ancora qualcosa. Qualcosa che potrebbe trasformarla, almeno in parte, nella California europea. Dimentichiamoci del sole e del caldo, questo ancora non lo si può ricreare, ma la possibilità di fare surf nel centro della città è per molti un sogno e presto potrebbe anche diventare realtà.
Arnd Wiener, allenatore della nazionale juniores della Federazione Tedesca Surfing, e Falko Nadol, Direttore Marketing Sportivo di Berlino, si riuniranno per discutere il progetto del Wavegarden, il “giardino delle onde”.
Il lago artificiale avrebbe un’estensione di un campo di calcio in larghezza e di due in lunghezza, con un fondo marino, progettato nei pressi di San Sebastian nei Paesi Baschi, in grado di creare onde perfette. Sarà possibile cavalcarle per oltre cento metri: si alzeranno lentamente come in un oceano reale e non mancherà la possibilità di surfare nei “tubi”, ovvero all’interno delle onde che saranno sufficientemente alte, fin sopra le spalle.
“Una tecnica che rivoluzionerà il surf” ha dichiarato Arnd Wiener, secondo cui ” a Berlino la domanda sarebbe abbastanza alta da trovare gli investimenti. C’è una scena surfista forte, forse la più grande della Germania, e sono molti anche i turisti provenienti dai paesi dove ci sono onde reali”.
Per la costruzione dell’impianto si stima un costo di 4 milioni di euro, ma non mancano diversi investitori interessati, ha affermato Falko Nadol, che per nove anni ha lavorato nel marketing di Red Bull. Un’ora di surf potrebbe costare tra i 10€ e i 20€, secondo i calcoli dei due surfisti, ma per le scuole della zona e altri gruppi si pensa ad offerte speciali.
Non mancano però i problemi, primo fra tutti il clima berlinese: “Che a Berlino quasi la metà dell’anno sia freddo e piovoso non è un problema”, dichiara Wiener. “In Irlanda è altrettanto freddo, ma l’acqua è piena di surfisti, perché le tempeste invernali offrono le onde migliori. Il vero problema è solo il ghiaccio“.