La rinascita di Berlino Ovest e del Ku’damm

Era dai tempi della riunificazione della Germania che Berlino Ovest e, soprattutto, il Kurfürstendamm, non erano così alla moda come lo sono oggi. Il famoso e affascinante viale, da sempre considerato la risposta tedesca ai parigini Champs-Élysées, è in piena rinascita dal punto di vista del lusso e dello shopping.

Andreas Malich, a capo della CBRE Group, Inc. di Berlino, che con i suoi headquarters a Los angeles è la più grande società al mondo di servizi immobiliari commerciali, ha dichiarato che “L’ovest di Berlino è sempre stato importante, ma l’est fu il nuovo e aspettava di farsi scoprire. Per lungo tempo, nessuno seppe quale strada avrebbe percorso la “vecchia signora” dell’ovest”.

Nel 1989, dopo la caduta del Muro, fu Friedrichstraße ad attirare gli investitori. Oggi, i brand di lusso hanno scelto l’ovest e il Ku’damm, causando anche la più alta crescita degli affitti negli ultimi 15 anni. D’altronde, è proprio questo il viale dove, dagli anni ’20, c’è la più altra concentrazione di negozi di lusso. Basti ricordare il KaDeWe in Tauentzienstraße, citato anche da David Bowie nel suo nuovo singolo.

Lo scorso ottobre, il Neues Kranzler Eck, un complesso di negozi e uffici sul Ku’damm, è stato venduto per 380 milioni di euro, mentre lo scorso mese, lo stesso KaDeWe è stato acquistato per 1,1 miliardo di euro. Cifre da capogiro.

Come già accennato, dai primi anni’90, migliaia di investiori puntarono alla nuova e sfruttabile Berlino Est. Si innalzarono centri commerciali, grattacieli in vetro e cinema multisala. In Friedrichstraße aprirono prima Louis Vuitton ed Hermès e a seguire Bang & Olufsen, Audi. Altri scelsero Alexanderplatz o Potsdamer Platz.

Per molti, però, a lungo andare l’est si rivelò troppo pulita e troppo nuova: “Volevano una città che si evolvesse naturalmente, non che fosse solo apparenza, patinata”, ha dichiarato Thomas Hohwieler, capo dell’immobiliare tedesco in Strabag SE. (STR). E non solo. I clienti dell’ovest si sono dimostrati molto più fedeli di quelli dell’est: “Ku’damm e KaDeWe sono più attraenti e redditizi, grazie alle relazioni a lungo termine che si instaurano con i clienti”, hanno dichiarato dalle sedi Hermès.

E così, dopo i già citati brand Louis Vuitton, Hermès e Bang & Olufsen, molti altri stanno seguendo la stessa scia. Corrono voci che nell’ex cinema in Kurfürstendamm 26, di fronte all’Hard Rock Café, nascosto da impalcature e teli neri ormai da mesi, verrà aperto il primo store berlinese della Apple, nonostante le conferme dall’azienda tardino ad arrivare.

Anche Mulberry, il brand conosciuto per le borse di lusso, e Forever 21, la famosa catena di abbigliamento “made in U.S.”, hanno deciso di aprire qui i loro primi stores della capitale tedesca. Forever 21, in particolare, aprirà in Tauentzienstraße, dove c’è un’alta concentrazione di catene a prezzi accessibili da tutti.

Anche la zona attorno alla stazione Zoologischer Garten, conosciuta come luogo di spaccio e prostituzione negli anni ’70, sta subendo un lifting radicale. Abbiamo già ricordato più volte la recentissima apertura dell’hotel di lusso Waldorf Astoria, ma non solo. Nella seconda metà dell’anno, infatti, accanto verrà finalmente scoperto, e rivelato, il grande complesso Bikini Berlin, 50mila metri quadrati di negozi, hotel e cinema affacciati sullo Zoo.

Andreas Kogge, capo del settore di leasing commerciali a Berlino della società Jones Lang, ha affermato che: “L’est ha il problema della costruzione infinita. Il Ku’damm ha sempre avuto il vantaggio di essere un mondo già formato“.