Dinner Exchange Berlin, lo scarto alimentare non è più uno spreco
Sarah Mewes, giornalista esperta di temi finanziari, e Sandra Teitge, gallerista, sono amiche dai tempi del liceo, ma sono cresciute separate dal Muro. Oggi hanno 29 e 30 anni e, insieme, un progetto non-profit, parallelo alla loro quotidiana attività lavorativa, con l’obiettivo di sensibilizzare sul problema dei rifiuti alimentari.
L’idea nasce originariamente a Londra, dalla mente di Alice Planel, e sbarca a Berlino nell’ottobre del 2011 proprio grazie all’entusiasmo di Sarah e Sandra. Concretamente, il progetto si traduce in una serie di incontri conviviali dove i partecipanti, circa una trentina di persone, si raccolgono intorno ad una tavolata comune, per cenare con piatti esclusivamente cucinati con prodotti invenduti e, dunque, futuri scarti alimentari.
Nonostante si tratti della prima esperienza gastronomica, ai fornelli troviamo proprio le due giovani professioniste: “Prima di ogni cena andiamo a raccogliere il cibo, altrimenti sprecato, nei mercati, nelle panetterie, nelle enoteche e in qualunque altro distributore di alimenti a Berlino. – raccontano le ideatrici – Dalla raccolta, poi, creiamo piatti innovativi, con la speranza di riuscire in una serata che abbia una vibrante interazione sociale”.
Ma sensibilizzare sul tema degli scarti alimentari, uno dei problemi che affliggono la capitale tedesca, non è il solo obiettivo. Sarah e Sandra, infatti, devolvono la somma donata da ogni ospite, tra i 10 e i 15 euro, alle iniziative e organizzazioni che si occupano della ridistribuzione degli alimenti sprecati.
Dalla prima cena del progetto Dinner Exchange Berlin, che ebbe luogo il 16 ottobre 2011 in un appartamento all’80 di Mehringdamm, i nomi di Sarah Mewes e Sandra Teitge hanno fatto il giro della Germania, e non solo. Festival e istituzioni, tra cui ricordiamo “documenta13” o il “KW – Institute for Contemporary Art”, hanno richiesto Dinner Exchange Berlin per l’organizzazione di cene e colazioni con ospiti provenienti da diversi ambiti, quali l’arte, l’architettura, la danza, la scienza.
“C’era abbastanza cibo, ma non avevano una gran scelta – racconta Sandra Teitge della sua infanzia sotto il comunismo della Berlino Est – I miei genitori mangiavano tutto e non buttavano via niente e tutti noi dovevamo finire ciò che avevamo nel piatto”. “Vogliamo stimolare la gente ad essere più creativa con gli avanzi che ha nel proprio frigorifero e a fare un miglior uso del proprio budget“, conclude Sarah Mewes.
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Bellissima iniziativa,anche io e la mia famiglia troviamo che tutta quest’abbondanza in cui viviamo diventa negativa quando ne facciamo derivare degli sprechi:una volta non si buttava via nemmeno un pezzetto di pane proprio perchè si conosceva la fame e si dava importanza anche sacrale al cibo.Ci auguriamo che si continui sulla strada ideata dalle due sorelle tedesche sempre per un mondo migliore.
Iniziativa degna di ammirazione. Mi piacerebbe avere la pssibilità di partecipare a qualche conviviale.