A Berlino un gruppo di anarchici distrugge le camere di sorveglianza
Il loro motto è “Freiheit sterbt mit Sicherheit”, “La libertà è uccisa dalla sorveglianza”. Hanno le idee chiare quelli di Camover, gruppo di attivisti berlinesi che agisce da qualche mese con un obiettivo ben preciso: distruggere le videocamere di sorveglianza a circuito chiuso installate nella capitale tedesca.
Una forma di protesta, ha spiegato un rappresentante del gruppo a Vice, contro “la società dei consumi” e “l’economia capitalista, che si basa sullo sfruttamento delle persone e sulla massimizzazione del profitto”. Con un fine provocatorio: chiunque, infatti, può far parte del gruppo, distruggendo una videocamera e caricando il video su Youtube.
Agiscono spesso in gruppo e mascherati da passamontagna neri, si dicono vicini a posizioni anarchiche pur rivendicando la massima libertà di appartentenza. Nel video che trovate in fondo all’articolo, potete vederli in azione mentre agiscono, fuori e dentro le stazioni della metropolitana, anche davanti agli ignari passanti e passeggeri.
Il loro fine è chiaro, e l’ironia non lascia spazio per i sensi di colpa: “Non state sprecando i soldi dei contribuenti, dal momento che il governo, inevitabilmente, farà reinstallare le telecamere che voi distruggete?”, chiede loro Simon Childs di Vice. La risposta è la seguente: “E il governo non sta solo sprecando i soldi dei contribuenti, rimpiazzando telecamere che noi romperemo nuovamente?”.
Il gruppo, infatti, considera le camere CCTV come un obiettivo legittimo, definendo le proprie azioni giustificabili proprio perché “rivolte contro entità private e pubbliche che minacciano ed infrangono i diritti individuali”. E si professano assolutamente contro la violenza, in ogni sua forma.
La polizia, ovviamente, è sulle loro tracce.