Caso Alexanderplatz, la polizia ci ripensa: era davvero acido fluoridrico

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Una mattinata di annunci, voci, smentite. Ma l’ennesimo colpo di scena, poche ore dopo, è arrivato direttamente dalla polizia di Berlino. Dopo aver rassicurato, in tarda mattinata e tramite le parole del portavoce Diana Born, che “ad Alexanderplatz non è accaduto nulla”, le forze dell’ordine hanno dovuto ammettere che sì, qualcosa è effettivamente accaduto.

Perché nei campioni di liquido, analizzati dalla scientifica durante il pomeriggio, è stata effettivamente trovata una piccola quantità di acido fluoridrico, un potente liquido tossico. I primi ad accorgersene erano stati due dipendenti di Wall AG che, intenti a pulire i vetri di una fermata dell’autobus verso le sette del mattino, avevano iniziato ad avvertire bruciore alla gola e difficoltà respiratorie.

I due, 28 e 62 anni, hanno avvertito immediatamente la polizia, che circa mezz’ora dopo ha transennato le sei fermate BVG di Karl-Liebknecht-Strasse, causando grandi disagi alla viabilità dei mezzi di trasporto. Gli uomini sono stati ricoverati immediatamente in ospedale: uno è stato già dimesso, l’altro rimane tutt’ora sotto osservazione.

In mattinata, inoltre, anche un ragazzino di 12 anni è stato ricoverato: fermo alla stazione di Marienkirche, ha cominciato ad avvertire un forte bruciore ad un braccio, oltre a qualche leggera difficoltà respiratoria. Una lieve intossicazione che, fortunatamente, non ha lasciato conseguenze di rilievo.

Ieri pomeriggio, dunque, le analisi hanno confermato come una piccola dose di acido fluoridrico, un liquido incolore, fosse stata versata sulle vetrate di alcune fermate nella notte tra lunedì e martedì. Al momento la polizia sta indagando, grazie anche all’ausilio di alcune videocamere di sorveglianza.

Ma è polemica per le dichiarazioni rilasciate in mattinata dalle forze dell’ordine, che, dopo le prime analisi, avevano voluto rassicurare i berlinesi dicendo di “aver trovato solo del vecchio colore per dei graffiti”.