Humans of Berlin, i berlinesi raccontati uno scatto alla volta
di Valerio Bassan
Una delle cose che preferisco di Berlino è l’assoluta eterogeneità dei suoi abitanti. Dall’anziana che gira ancora in Trabant e non è mai stata ad Ovest, al quarantacinquenne impiegato postale; dal musicista di strada al grande dirigente; dagli studenti fuori sede alla Humboldt, alle giovani coppie che arrivano qui da tutto il mondo, in cerca di una nuova vita; dai turchi agli italiani, dagli americani ai russi. E i tedeschi? Ci sono anche loro, ovviamente; ma i berlinesi doc e i berlinesi “d’importazione” si mescolano al punto che risulta complicato trovare un minimo comune denominatore in grado di distinguere le due categorie.
La varia umanità di Berlino s’incontra per strada, passeggiando. E in molti casi si manifesta d’improvviso, quando meno te l’aspetti. I berlinesi doc sono riservati, ma non freddi come li si vorrebbe dipingere. I berlinesi d’importazione, per contro, riescono a trasmettere un entusiasmo travolgente. Questa città è in grado, a mio modo di vedere, di riconciliarti con il genere umano. E’ un po’ questo lo spirito che sta alla base di Humans of Berlin, progetto a metà tra arte ed antropologia realizzato da una giovane fotografa, Sophie. Con la sua macchina, Sophie ritrae le persone che incontra sui marciapiedi; da ognuna di esse si fa raccontare un piccolo aneddoto personale, una sorta di haiku sul loro percorso. Tanti tasselli che, insieme, vanno a formare una grande storia.
L’ispirazione, Sophie, l’ha trovata a New York, dove già esiste un (seguitissimo) progetto simile, Humans of New York. “Ho vissuto lì per qualche mese: sono rimasta talmente affascinata dalla città che ho cominciato ad interessarmi alla fotografia di strada”, spiega Sophie a ilMitte.com. “Quando sono arrivata a Berlino, mi sono resa conto che c’erano un sacco di persone meritevoli di essere fotografate. “Perché non tentare di fare qualcosa di analogo?” mi sono detta. E così è partito tutto”. I criteri per entrare nel mirino di Sophie sono tutt’altro che stringenti: “Non importa l’età, la professione o l’aspetto di chi fotografo. Scelgo soggetti che mi ispirano”, racconta. “Ogni volta che incrocio qualche persona interessante comincio a chiedermi dove va, che tipo è, a cosa pensa. Sono sempre curiosa di sapere qualcosa sulla sua storia personale”.
Un progetto che ha dato vita ad un Tumblr e ad una pagina Facebook che Sophie cerca di aggiornare ogni giorno con un nuovo scatto. “Non importa cosa io stia facendo, se mi stia recando in ufficio o ad una festa, se sia in bici, in metropolitana o in taxi. Ho sempre un occhio vigile per ciò che mi accade intorno”. Certamente non si tratta di un lavoro adatto ad un timido: “Le persone mi avranno scambiato spesso per una mezza pazza, perché capita anche di doverle inseguire o di girarci intorno in bicicletta per qualche minuto, in modo tale da studiarle meglio. Di solito mi avvicino, spiego il progetto, ci chiacchiero un po’. E poi scatto. Perché cavolo, l’opportunità è una sola, bisogna coglierla al volo!”.
Ecco alcuni degli scatti realizzati da Sophie.
straordinarie foto con interessanti didascalie, da quella buffa bike alle simpaticissime signore con allegri berrettoni che le fanno sembrare un po’ “gemelle” … complimenti!!!