Il “difficile futuro” dell’Italia visto dai giornali di Berlino
Il ritorno in campo di Berlusconi, le dimissioni di Monti, l’ansia per il responso dei mercati. L’incandescente situazione politica italiana ha trovato grande spazio nei quotidiani di Berlino e della Germania durante le ultime ore. La reazione della stampa tedesca mescola incredulità e disappunto, sia per il passo indietro del Presidente del Consiglio, sia (soprattutto) per l’ennesimo cambio di strategia del Cavaliere.
“Monti von der Ende” titola la Taz, che punta il dito sulle conseguenza economiche che la situazione potrebbe avere. “Lo spread, sceso sotto i tre punti percentuali settimana scorsa, potrebbe tornare prepotentemente a crescere”, spiega uno dei giornali più letti della città. “Colpa della campagna elettorale di Berlusconi”.
Per Michael Braun, corrispondente del giornale da Roma, l’annuncio di Monti è un “guanto di sfida” lanciato al Paese. Ora il professore potrebbe scendere in campo, magari a capo della formazione politica di Luca Cordero di Montezemolo che necessiterebbe “di una figura popolare” in grado di guidarlo verso le elezioni.
Il presidente del Consiglio italiano, titola invece BZ, avrebbe annunciato “il pensionamento anticipato“. Una decisione che desta grande preoccupazione ai piani alti delle istituzioni europee. In particolare negli uffici di José Manuel Barroso e Joerg Asmussen della BCE, secondo cui “il prossimo governo non dovrà mettere in discussione le riforme avviate da Monti” e “chi governerà l’Italia dopo le elezioni dovrà proseguire con la stessa serietà”.
Una posizione condivisa da Paul Kreiner del Tagesspiegel, che ha rivelato il “grande stupore” generale per la repentina evoluzione della situazione italiana. “La preoccupazione ora riguarda l’atteggiamento dei mercati finanziari”, spiega il quotidiano liberale fondato nel ’45. Che avverte della necessità di una nuova legge elettorale, definendo quella attuale “un pasticcio” che “distorce la volontà degli elettori”.
Anche la Berliner Zeitung si dice preoccupata, prevedendo settimane “molto turbolente” a venire, caratterizzate da una “campagna elettorale aggressiva e implacabile“. “In gioco c’è la credibilità dell’Italia in Europa. Un caos politico avrebbe enormi implicazioni finanziarie per la terza economia della zona euro, il cui futuro è oggi in difficoltà più che mai“, conclude il quotidiano.
Un’altra opinione netta trova spazio nella versione online del Die Welt, attraverso le parole del caporedattore esteri Clemens Wergin. Il giornalista, sul suo blog personale, sferra un duro attacco al ritorno in campo di Berlusconi, cui dedica un intero filone di riflessione: le Berlusconiate. Nella prima puntata, Wergin punta il dito contro le dichiarazioni del Cavaliere sullo spread (definito “un imbroglio”), sostenendo di aver “riso fino alle lacrime” mentre lo ascoltava difendere il suo operato politico degli ultimi anni. Ecco il testo integrale.
interessante il fatto che si parli solo di mercati e finanza….
Meglio parlare solo di mercati e finanza, meno depressivi di Berlusconi, oggettive e altre mummie varie che a volte ritornano. Spaventoso pensare che ci siano ancora italiani disposti a votare “B”, davvero un popolo che dimentica in fretta. L’Italia vista da Berlino: incomprensibile e doloroso.
Non era “oggettive”, ma ” olgettine “, maledetto correttore automatico…
immagino….
io comunque mi riferivo al fatto che dovrebbe essere un campanello d’allarme, quando i nostri concorrenti commerciali si preoccupano solo della tenuta dell’euro non importa come non importa quali costi. Berlusconi è chiaramente finito e resta in politica solo per porre veto su eventuali leggi che toccano i suoi affari o la sua persona.
Ma i “mercati”, la finanza e l’eurozona sono ad un altro livello…
Con Monti lo spread era sempre altissimo, è calato alla grande quando è cambiata la politica monetaria della BCE, ossia quando Draghi ha assicurato che la BCE avrebbe indirettamente finanziato l’acquisto illimitato dei titoli dei paesi dell’europeriferia…
Gli interessi sono alti perchè già incorporano il rischio di uscita di questi paesi (italia compresa) dall’euro e la conseguente ovvia svalutazione…
tante frottole vengono raccontate, e gli elettori tedeschi non ne sono immuni….