Stranezze berlinesi: un hotel per piccioni sui tetti di Potsdamer Platz
Al primo impatto, con le sue forme irregolari e la sua superficie bianca, sembra una navicella spaziale piombata da su Berlino da qualche punto remoto dell’universo. In realtà, si tratta di qualcosa di ben più strano: un “centro di accoglienza” a cinque stelle per piccioni infreddoliti.
Dentro c’è spazio per 68 siti di nidificazione, per un totale di 120 piccioni. C’è acqua corrente, cibo di prima scelta, riscaldamento. E una vista di prim’ordine sul Sony Center e su Potsdamer Platz. Il tutto costato una cifra incredibile: 100mila euro, versati dalla Potsdamer Platz GmbH, che si occupa della manutenzione dell’area a livello urbanistico.
La struttura, progettata da uno studio di architettura, dovrebbe rassomigliare ad un piccione sonnecchiante e poggia le sue “zampe” sul tetto del palazzo di Daimler AG, disegnato da Renzo Piano. I materiali utilizzati sono alluminio, vetro e acciaio. Ma per quanto possa sembrare bella e accogliente per i piccioni della zona, nasconde un segreto.
Il suo scopo è, infatti, opposto a quello apparente: il “Tauben Loft” vuole spingere i piccioni a nidificare al suo interno anziché sugli alberi e sui tetti dell’area. Ciò permetterà al personale di sostituire le uova reali con uova di gesso durante la cova, aiutando a fermare la crescita esponenziale del numero di esemplari registrata negli ultimi anni.
Questo spiega anche l’ingente spesa effettuata per la sua realizzazione. Infatti, spiegano da Potsdamer Platz GmbH, ripulire gli escrementi dagli edifici costa molto di più che gestire un hotel a 5 stelle per i pennuti.
Questo è davvero un insulto alla miseria! ma con la situazione che c’è vi pare che si possa destinare una tale cifra a dei maledetti uccelli infestanti?!
Affamano l’Europa e salvano i piccioni, ma che c…?!?!?!
Ludovico
@Magister. L’europa dei PIGS si è fatta del male da sola. Attraverso la corruzione dei suoi politici, le lobby sostenute e foreggiate, i voti comprati ai cittadin, l’evasione fiscale, la mancanza di sovvenzione per le infrastrutture, il lasciar passare qualunque cosa da parte dei loro cittadini: vi era troppo da perdere di fronte ai sacrifici da sostenere. Adesso che non vi è nulla da perdere, siamo bravi a dare la colpa agli altri, come sempre. Adesso è il turno della Germania da incolpare,La Cnderella di Europa sino al 2006 ce l’ha fatta e senza grandi e vistosi lamenti.Abbassando la testa uno per tutti, tutti per uno. Ben vengano anche le idee ecosostenibili.
Cara Antonella,
faccio fatica a capire il suo commento (refusi a parte che ne rendono comunque difficile la lettura)… Al di là della sua personale opinione di come la Germania ce l’avrebbe fatta solo abbassando la testa al motto dei moschettieri di Dumas, mi spiegherebbe gentilmente che cosa c’è di ecosostenibile in un rifugio per piccioni da 100 mila euro, soprattutto se poi, lo scopo reale è quello di fermarne la riproduzione sostituendo le uova vere con uova di gesso?! very sustainable in did…tra le altre cose credo che il concetto di sostenibilità, oggi più che mai, debba implicare una grande attenzione nell’impiego delle risorse economiche e ci sono situazioni ben più pressanti dove investire tale cifra in maniera ben più ecosostenibile: dietro casa ho almeno un paio di fabbriche dismesse zeppe di materiali da costruzione discutibili abbandonati all’aria aperta, “forse” un po’ più dannosi della cacca di piccione…
Certo, gli escrementi non stanno molto bene sulla facciata del Daimler di Piano, mentre danno un bel tocco decadente alle coperture in eternit e ai cornicioni sfondati e trasudanti lana di vetro della periferia berlinese… viva l’ecosostenibilità!