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“La Vhs di Neukölln è il termometro della crisi”

“Un assalto”: così la Berliner Zeitung, nei giorni scorsi, ha definito la grande affluenza di giovani italiani e spagnoli alle Volkshochschulen di Berlino. La città – ha replicato La Repubblica – “è letteralmente presa d’assalto da giovani provenienti dai Paesi del Sud Europa ansiosi di imparare la lingua di Goethe per poi trovare un posto di lavoro”.

Una situazione fotografata perfettamente dai dati: se tre anni fa il 70 per cento degli iscritti alle scuole popolari erano turchi, ora la maggioranza è costituita da immigrati provenienti dall’Europa del Sud. Il contingente più cospicuo è quello spagnolo, seguito da quello italiano e da quello greco.

Il quartiere più richiesto a Neukölln, dove la scuola locale – definita dal suo vice-direttore Jochen Mainka “il termometro della crisi” – ha liste d’attesa sempre più lunghe. Mainka ha spiegato: “il livello adesso è cambiato, prima venivano solo persone che non erano abituate a imparare, mentre adesso sono soprattutto laureati che già parlano una o due lingue, ma vogliono apprendere anche il tedesco per inserirsi sul mercato del lavoro in Germania”.

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