Berlino è “sexy” anche per medici e ricercatori

La notizia è finita rapidamente in secondo piano, quasi si fosse trattato di un processo di routine. Eppure la fondazione del Berlin Institute of Health (BIH), annunciata pochi giorni fa dal sindaco di Berlino Klaus Wowereit, non può passare inosservata. Perché si tratta di un evento importante nel campo della medicina e della ricerca tedesca e internazionale.

Il progetto riunirà sotto un unico nome due delle principali realtà di ricerca biomedica di Berlino: la clinica universitaria Charité e il Max Delbrück Center for Molecular Medicine. Non si tratta però di un ridimensionamento, quanto piuttosto di un’espansione: il BIH, infatti, riceverà un finanziamento di 300 milioni di euro nei prossimi cinque anni, a testimonianza di come la città tedesca punti molto sul settore scientifico, anche in prospettiva futura.

L’istituto offrirà la possibilità a nuovi talenti della ricerca di mettersi all’opera in un contesto economicamente stabile ed estremamente professionale. L’intento, a breve-medio termine, è quello di attirare investimenti privati e pubblici, anche al di fuori del canonico circuito dei fondi universitari; nel lungo periodo, la volontà è quella di far diventare il BIH un’alternativa valida alle strutture inglesi e americane, oggi le più quotate ed ammirate.

“Il BIH renderà Berlino una delle città di eccellenza a livello globale nel campo della medicina ed attrarrà i migliori scienziati e dottori. La partnership tra Berlino e il governo federale ha creato un modello esemplare di cooperazione tra la ricerca accademica ed extra-accademica”, ha spiegato la dottoressa Sandra Bütow, di German Trade & Investments, tra le promotrici del progetto.

La legge tedesca, infatti, impedisce de facto al governo federale il finanziamento diretto delle università, che rimane custodito gelosamente come una prerogativa dei vari Länder. Una proposta parlamentare attualmente in discussione potrebbe modificare la situazione, ma non è così scontato che ciò avvenga. Per questa ragione, il BIH è stato finanziato con un metodo che “circumnaviga” gli odierni sbarramenti.

Nei prossimi 8 anni, verranno costituiti oltre 60 gruppi di ricerca collaborativa su vari temi, e saranno potenziati e rimodernati i laboratori e le strumentazioni a disposizione. I tipi di tecnologia implementati saranno quelli relativi allo studio del sequenziamento, alla spettrometria di massa e alle più moderne tecniche di bio-imaging. “Una manna per noi”, è stato l’emozionato commento del direttore scientifico del MDC, Walter Rosenthal.