Kreuzberg mostra i muscoli: in 150 impediscono uno sfratto
Erano in centocinquanta, lunedì mattina, davanti alla porta della casa della famiglia G.. Quando l’ufficiale giudiziario è arrivato alla palazzina di Lausitzer Straße, non ha potuto fare altro che constatare l’impossibilità di effettuare quello che lo aveva spinto sin lì: lo sfratto dei cinque inquilini presenti nella casa. Kreuzberg colpisce ancora: alcuni residenti, coordinati da esponenti di forze politiche legate all’estrema sinistra, hanno alzato nuovamente la voce, dando continuità alle proteste contro il caro-affitti in atto nel quartiere da ormai lungo tempo.
Un evento salutato dagli organizzatori del sit-in come un grande successo. „Mieterhöhung, Zwangsumzug – davon haben wir genug“, è stato uno degli slogan intonati dai manifestanti, in protesta contro il padrone di casa, giudicato dai più come “una persona avida”. L’ufficiale incaricato di liberare l’appartamento occupato dalla famiglia insolvente è stato preso a male parole, ed è stato costretto a tornare sui suoi passi. Si tratta, ovviamente, soltanto di una vittoria temporanea: la prossima volta (a dicembre, probabilmente) sarà la polizia ad assumersi in prima persona l’incarico di sgomberare gli inquilini sotto sfratto.
La dimostrazione è poi proseguita in Lausitzer Platz, dove i manifestanti hanno ribadito ancora una volta il concetto: gli speculatori stiano lontani dal quartiere multiculturale di Berlino. “Wir bleiben Kreuzberg!” è la frase più ripetuta, riecheggiante anche sugli striscioni mostrati dalla cittadinanza. Dopo aver istituito un presidio permanente presso la fermata di Kottbusser Tor, i residenti stanno organizzando da qualche mese marce di protesta a cadenza settimanale, nell’intento di tenere alta l’attenzione sulla situazione del quartiere, coinvolto ormai da anni in un processo inarrestabile di gentrificazione.