La “Knutmania” prosegue: una statua per l’orso polare
Quando venne al mondo, il 5 dicembre 2006, pochissimi avrebbero scommesso sulla sua sopravvivenza. Già, perché in oltre tre decenni, tutti gli orsi polari nati in cattività allo Zoo di Berlino non erano stati in grado di superare l’infanzia. Knut invece riuscì nell’impresa, nonostante fosse stato rifiutato dalla sua madre naturale. I suoi “veri” genitori divennero i guardiani del giardino zoologico, il che alimentò un grande interesse mediatico su di lui.
Fu così che Knut divenne un’icona in grado di attirare per anni migliaia di turisti, fino a diventare il simbolo stesso dello Zoo di Berlino (ed un marchio registrato, nel 2007). Oggi, ad un anno e mezzo dalla sua morte – avvenuta il 19 marzo del 2011 per una lesione al cervello – la struttura di Charlottenburg dedica all’orso una statua commemorativa, che sarà inaugurata mercoledì prossimo, 24 ottobre.
“Knut der Träumer”, “Knut il sognatore” è il nome dell’opera realizzata dallo scultore Josef Tabachnyk, di Norimberga. Una statua in bronzo alta circa 1,15 metri e lunga 1,40 metri. L’animale è raffigurato in una posa pensante, quasi da intellettuale, sdraiato su un blocco di granito bianco, la testa appoggiata sopra la zampa sinistra.
La proposta di Tabachnyk è stata selezionata, tra oltre 40 progetti diversi, all’interno di un bando pubblico indetto dalla Förderverein für den Tierpark. La Knutmania, a quanto pare, non è ancora terminata.
Ok, ci sta. Sempre meglio del fatto che all’isola d’Elba abbiano intitolato una via al polpo Paul