EMME…WIE MUTTER IN BERLIN – Kartoffelsalat Berliner Art
Non c’è che dire, questa Estate, pur volendo restare ottimisti, ha fatto proprio schifo.
Certo trasferendoci dal Mediterraneo e dal suo Clima mite nel cuore pulsante dell’Europa avevamo tutti messo in conto che avremmo rinunciato a qualcosa in termini di Sole, Sapori, Odori (come quel bell’odore di ascella lessata e pressata in un autobus stipato di ritorno dalla spaggia, 40 °C e sole a picco…).
Ma qui si esagera davvero: ok, l’Inverno passato è stato straordinariamente gentile. Ora la Natura, che tiene il conto di tutto, ce la sta facendo pagare, ma con interessi da strozzino, direi!
Credete che per questo ci arrendiamo? E no, sia come sia, è pur sempre la nostra Estate e noi cerchiamo di fare tutte quelle cose che si fanno in questa stagione: l’istituzionale Barbeque è una di queste!
Dopo una vita a prendere per il culo mio nonno perché ogni giorno si guardava le Previsioni del Tempo, manco fosse dovuto partire per chissà dove il giorno seguente, ora mi trovo completamente dipendente da siti di metereologia e satelliti vari (uno per tutti: clicca qui, assuefazione garantita!), dopo aver consultato maghi e astrologi ed evocato lo spirito del Maggiore Bernacca (qualcuno di voi se lo ricorda? ops, Generale, mi corregge Wikipedia….ecco perché si è sempre rifiutato di rivelarsi quando invocavo il suo nome nelle sedute spiritiche pre-picnik ….chiedo scusa, sor Edmondo, non accadrà mai piú), la scorsa domenica ci decidiamo ad accettare l’invito dei nostri vicini, praticamente dirimpettai, Ines e Marco ad un Barbeque in pieno stile berlinese nel loro nuovo Schrebergarten.
Ok, quindi, germanofili accaniti che non fate che chiedermi ricette tedesche, tradizioni tedesche, tedescherie in genere (facendomi sorgere la domanda, ma perché allora avete pensato o pensate a Berlino – che proprioproprio cosí tedesca non è – e non andate a torturare quella poveraccia di Bambiniamonacodibaviera.com?), ecco, cari miei, preparatevi perché questa volta vi apro le porte di Kruccoland!
Tanto per cominciare, sapete già cos’è uno Schrebergarten (o Kleingarten, Heimgarten, Familiengarten che dir si voglia…)?
Piccolo Bignami per chi non avesse voglia di imbarcarsi nella traduzione della pagina di Wikipedia che vi ho linkato, i Kleingarten o Schrebergarten, in onore del dott. Daniel Gottlob Moritz Schreber appunto (senza nome, pace all’anima sua), sono un’istituzione tipicamente germanica che risale alla seconda metà dell’800.
In poche parole, sono degli appezzamenti di terra di proprietà del Demanio Pubblico, che lo Stato affitta per modicissima cifra e per lunghissimo tempo ad associazioni di cittadini (Verein), pur di non lasciarli improduttivi.
Effettivamente è un concetto quasi intraducibile in italiano dato che le parole: STATO, PREZZO MODICO, RENDERE PRODUTTIVO e NO MAFIATE credo che anche grammaticalmente siano escluse dalla sintassi italiana.
Comunque sono quei giardinetti che vedete passando un po’ ovunque, spesso vicino a binari di treni o autostrade (quelli fanno un po’ schifo) ma ce ne sono anche altri in posti molto carini.
Il Socio (Mitglieder) acquista quello che sta nell’appezzamento a lui destinato (serre, attrezzature, anche quelle piccole casette prefabbricate – ma con bagno! – che spesso ci si trovano) dal socio che abbandona, e che potrà a sua volta rivendere al socio subentrante quando anch’egli voglia lasciare il Verein.
Poi paga un affitto annuno irrisorio. È tenuto peró a rispettare il vincolo sulla produttività del terreno, che quindi deve essere, per almeno un terzo, coltivato ad orto, e la parte restante ad alberi da frutta e ornamentali e a prato.
Inoltre, essendo membri di un Verein si è tenuti a partecipare alle assemblee, che pare però non siano feroci come le temutissime riunioni di condominio in Italia.
La gran parte di questi giardini sono, diciamocelo, ritrovo di vecchiume e pacchianeria, ma ultimamente la tendenza è quella di favorire l’ingresso alle famiglie con bambini per portare una ventata di novità.
Il che li rende molto piú interessanti.
Per quanto riguarda noi, scrocchiamo bellamente la parte piacevole della cosa: week end soleggiati (o quantomeno non troppo piovosi), barbeque, bella compagnia, birrette, bambini felici. Senza doverci sbobbare lavori forzati, incontri ravvicinati con le cariatidi confinanti e sopratutto le suddette Riunioni del Verein che, anche se loro mi garantiscono essere pacifiche, il mio vissuto italico mi fa immaginare cosí.
I nostri ospiti sono Marco Ines e la loro biondissima figlietta Dara, di poco piú piccola di Frido e che ne è incredibilmente affascinata, tanto da scusare visibilmente anche i momenti un po’ maneschi che di tanto in tanto colgono il nostro vivacissimo primogenito duenne.
Meraviglia! Forse questo è l’unico posto in cui i nostri bambini giocano per conto loro, lasciandoci qualche sprazzo di quel relax che sembrava non spettarci mai piú dal giorno in cui le diaboliche creaturine hanno visto la Luce.
Il posto d’altro canto, oltre che sicurezza, garantisce parecchie amenità:
Jacuzzi…
…spiaggetta privata…
…e giochi d’acqua.
sabbiature…
e il giardinaggio!
Marco e Ines, i nostri cari vicini (abitano nel palazzo direttamente di fronte al nostro), nonostante i loro nomi esterofili, sono tedeschissimi.
Entrambi ergoterapeuti, sono parecchio rock&roll e, come tutti i tedeschi per bene, tifosi accaniti del St. Pauli (di cui per la sottoscritta, del tutto disinteressata a quel gioco del demonio, unico fatto rilevante è che il St. Pauli è una squadra che esprime chiaramente la sua posizione antifascista, dimostrando che non sempre chi gioca a calcio è un ritardato mentale. Oltre ad essere l’unica squadra nell’Universo intero ad avere un merchandise della madonna!)
Marco, che nonostante il nome, non ha nemmeno lontanamente origini italiane, è di Lüneburg, nei pressi di Amburgo (il che non fa che rafforzare la sua fede nel St. Pauli) e Ines, udite udite, è una Berlinese 100%!!!
Siete emozionati? Io parecchio!
Ne avevate mai visto una da vicino? Ecco qui Ines, die echte Berlinerin!!
Quindi veniamo al nostro Barbeque tipicamente Deutsch.
Menú
Carne carne carne
(in quantità talmente impressionante da far venire la gotta solo a guardarla; particolarmente apprezzata quella già marinata che si trova facilmente in tutti i supermercati)
Halloumi
(o altro formaggio da grill)
Kartoffelsalat
(immancabile, tipicissima e se meravigliosamente hausgemacht, come in questo caso, buona da morire!)
Cestinetti Croccanti ai Funghi Champignon
(questi non sono tipicamente deutsch, li ho portati io e ormai vi saranno pure venuti a noia, ma per chi invece ancora non li conoscesse li puó trovare qui e qui)
Olive, Fladenbrot e altri stuzzichini
Bevande varie, molte delle quali decisamente alcoliche
(meglio non quelle per i bambini, pare non sia legale)
Alka Seltzer
per la digestione
Ed ecco qui gli ingredienti e le istruzioni per ottenere una Kartoffelsalat di tutto rispetto:
2000 g Patate, piccole tipo festkochend (trad. it = pasta soda)
150 g Cipolle
1/2 l Brodo
3 cucchiai di Aceto
1 Cucchiaio di Senape
Sale, Pepe, Zucchero
250 g Maionese
5 Uova sode
Cetriolini sottaceto
Bollite le Patate già dal giorno prima e riponetele in frigo avvolte in un panno.
Il giorno seguente fate bollire le Uova, lasciatele reffreddare e poi tagliatele a cubetti. Quindi aggiungete i cetriolini sottaceto (si consigliano vivamente quelli dello Spreewald, non troppo aciduli), tagliati in rondelle sottili. Se dovessero piacere, potreste anche aggiungere wurstel sempre tagliati a fettine, cosi da infliggere il colpo di grazia alla vostra gotta (io personalmente non ce li metterei…).
Quindi affettate le Patate bollite in fettine sottili, tritate finemente le cipolle e versatele in un recipiente.
Una volta preparato il Brodo, (vegetale o meno a piacer vostro o della vostra religione) versateci dentro l’Aceto (Assaggiate! Se risultasse troppo forte, allungatelo con l’acqua. Il sapore dell’aceto deve esserci ma non prevalere su tutto il resto!), la Senape, il Sale e il Pepe.
Mescolate e lasciate cuocere fino alla bollitura. Appena il vostro Brodo ‘corretto’ inizia a bollire, spegnete subito, altrimenti tutto l’aceto evaporerà.
Lasciatelo raffreddare e poi versatelo sulle Patate. Lasciate che le patate si impregnino per bene; dunque aggiungete le Uova, i Cetriolini e gli eventuali Wurstel (ma anche no).
Per finire aggiungete la Maionese.
Se dopo tutto ció vi resta ancora voglia, decorate il tutto con Uova, Pomodori, Cetriolini e Prezzemolo.
Ines, che in verità non ama molto cucinare (anche se da come le è venuta la Kartoffelsalat non si direbbe!) consiglia a chi fosse interessato un sito in cui trovare ricette come le cucinerebbe una tipica Nonna tedesca, probabilmente non berlinese, perche se la nonna abitasse a Berlino troverebbe molto di meglio da fare che stare appiccicata ai fornelli. Molto piú probabilmente se ne andrebbe al Berghain.
E’inutile che vi dica che, tempo di ingozzarci di cibo e iniziare a sentire la palpebra diventare piombo per la digestione macchinosa, il cielo è diventato inesorabilmente cosi:
e poi cosi:
Tutti di corsa, si fa per dire, perché ciechi e rallentati dalla digestione, a mettere al riparo tutto il bagnabile e a guadagnarci la via di fuga.
Alle 4.30 del pomeriggio un buio che parevano le 10 di sera!
Di li a poco secchiate dal cielo.
E cosí è terminata un’altra domenica estiva berlinese.
Ma, mio caro Bernacca, previsioni o meno, noi il nostro cavolo di barbeque ce lo siamo fatto! Tiè!