Alla Dante di Berlino in scena il primo “Kino Festival”
Al Dante Kino Festival, iniziativa promossa dalla Società Dante Alighieri di Berlino, a farvi da Caronte verso gli infernali gironi dell’animo umano saranno quattro giovani filmmaker, tutti residenti a Berlino, ma provenienti da vari angoli del mondo: dalle Ande alla Svezia.
All’anagrafe potreste avere problemi a riconoscerli, perché usano alias e si sdoppiano in vari personaggi di loro invenzione, piuttosto che scrivere a più mani. Ed è proprio inseguendo le loro composite identità che Riccardo Barracu, direttore artistico del festival, li ha invitati presso la Società Dante Alighieri di Berlino, che sempre di più intende dialogare con i giovani e renderli protagonisti.
Nessun bando né premio in palio, ma una cornice internazionalmente riconosciuta per poter mostrare i propri lavori e, soprattutto, creare dibattito. Per Barracu, infatti, la cultura è “trasformazione e critica”, e per promuoverla si è messo alla ricerca di registi in erba che avessero da dire la loro sul tema dell’integrazione. Social network alla mano e qualche passaparola, ha trascorso l’estate a visionare video, fino a proporre quattro film sul tema della “boundless identity and integration“.
Parlare di identità al giorno d’oggi significa muoversi in un mondo destrutturato come “avatar senza tempo“. Più che di un’identità che si misura con concetti collettivi come “nazione” o “classe”, dallo sperimentalismo talvolta esasperato dei quattro registi emerge una continua ricerca di sé nel rapporto con gli altri, un’identità come “frequenza mentale” che si mette in costante discussione perché siamo, nelle parole di Barracu, “ibridi vitruviani”.
Il 5, 6 e 7 ottobre alle 19.00, quindi, appuntamento alla Dante di Nollendorfstraße 24 per uno sguardo a più occhi e una chiacchierata a più voci sulla duttile, a volte angosciosa, identità odierna che cerca di accettare se stessa e relazionarsi con altre, altrettanto fluide, identità.
di Miriam Franchina
Breve panoramica dei film
(tutti sottotitolati in inglese)
Ingresso: 3 euro (2 euro per i soci Dante).
Cumulativo 3 giorni: 8 E (5 E per i soci Dante)
Venerdì 5
Il collettivo Valquire Veljokovic propone una serie di installazioni audio-video sfruttando diversi mezzi tecnologici con perfomance musicali: dall’ambigua scoperta reciproca in bilico tra piacere e dolore di due demoni, alla forza vitale che si sprigiona da un uomo bruciato vivo, ad una serie di registrazioni radio modificate.
Marcel Schneidenbach dalla Renania con Was sind das für Menschen esplora la vita di musicisti provenienti da ogni parte d’Europa, cercando di capire da che retroterra sociale provengano e perché abbiano scelto proprio Berlino, in un documentario polifonico.
Sabato 6
Rodrigo la Barca dal Cile con Narcisso and Goldmund insegue il disperato tentativo di due anime agli antipodi che si cercano al di fuori dalle convenzioni per fondersi in una vestigia d’umanità che possa assicurare loro uno stato di grazia ed innocenza eterne.
Domenica 7
Emilio El-Lauren dalla Svezia con Vapnet, propone una serie di monologhi basati sulla teoria freudiana della struttura del potere. In filigrana la pulsione per la morte e per il sesso, lotta individuale, ma al contempo I due poli della sofferenza di un artista in cerca di creatività.