Bon Iver e quel tatuaggio “italiano” in crowdsourcing

Il prossimo 5 novembre si esibirà a Berlino: chissà se per Justin Vernon, talentuoso cantautore americano conosciuto in tutto il mondo come Bon Iver, l’occasione sarà propizia – oltre che per eseguire i suoi brani del suo ultimo disco “Bon Iver, Bon Iver” – per sfoggiare il suo nuovo tatuaggio.

Curiosa la genesi dell’opera d’arte, ispirata alla serie tv Northern Exposure, che Vernon ha scelto di imprimere in maniera permanente sul proprio corpo. Il 31enne musicista aveva infatti indetto una “open call” sul sito 99designs.com, alla ricerca di un freelance in grado di disegnare il soggetto perfetto per lui.

“Il mio nome d’arte si ispira ad un episodio di Northern Exposure”, aveva spiegato il cantautore diventato celebre nel 2009 grazie al disco “For Emma, Forever Ago”. “In quella puntata, una donna trasformava un villaggio di cercatori d’oro in una comunità per intellettuali, semplicemente ballando in un locale”.

“Alla fine quella città viene chiamata come lei: Cicely, in Alaska. L’art direction di quello specifico episodio mi ricorda molto Alfons Mucha (l’artista ceco considerato fra i più importanti del periodo art nouveau, ndR) e vorrei farmi un tatuaggio legato a quella storia, in quello stile e molto grande, sul braccio sinistro”.

Una consegna non certo semplice, ma – a quanto pare – molto stimolante: alla fine, sono arrivate ben 59 proposte da 26 designer diversi. Ad aggiudicarsi la vittoria (e i 299 dollari promessi dal musicista americano) è stato un ragazzo italiano, Giulio Rossi, con una bellissima illustrazione, che ha colpito profondamente l’occhio di Bon Iver.

Un bel successo per Rossi, che è riuscito a lasciare la propria firma addosso ad uno dei cantautori più dotati della sua generazione, e un bel successo anche per 99designs, la compagnia americana che, pochi mesi fa, ha acquistato la sua omologa berlinese 12designers, e che punta con sempre maggiore convinzione sul mercato tedesco.