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Aumento ai canoni di affitto pubblici, lo stop del Senato

É arrivato il momento di rallentare: dopo anni di aumenti indiscriminati – o quasi – dei canoni di affitto degli appartamenti comunali (+20% in trentasei mesi), il Senato di Berlino ha deciso di agire in prima persona per regolamentare il mercato.

D’ora in poi l’affitto potrà essere aumentato per un massimo del 15% ogni quattro anni. “É un passo importante in avanti”, ha detto Michael Mueller (SPD), responsabile del Distretto dello Sviluppo Urbano. Si cambia anche per quanto riguarda i costi di ristrutturazione: da oggi soltanto il 9% del totale potrà pesare sui canoni degli inquilini (in precedenza era l’11%).

L’accordo è stato siglato tra la città e sei compagnie immobiliari, tra cui la BBU, società rappresentativa di Berlino e del Brandeburgo. Il nuovo accordo “costerà” alle compagnie, in termini di mancati ricavi, cento milioni di euro tra oggi ed il 2016.

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