Guida GermaniaL'altra Berlino

Rosenhöfe & co., l’architettura di Hinrich Baller

Gli stranieri che scelgono di vivere nella capitale tedesca, si sa, sono attratti dal fascino di quartieri come Friedrichshain, Prenzlauer Berg, Kreuzberg e Neukölln. Gli immigrati che scelgono di stabilirsi per esempio a Wilmersdorf, Schöneberg o Charlottenburg ci sono (spesso non per scelta), ma sono decisamente un numero inferiore. Insomma, ad esclusione dei turisti che passeggiano per il Ku’damm e lo Zoo, c’è una bella fetta di Berlino-Ovest (per semplicità, facciamo questa divisione, anche se imprecisa) che viene ancora oggi snobbata da molti “nuovi berlinesi”, perché considerata borghese, turistica e senza nulla da offrire, soprattutto se confrontata con la nightlife dell’Est. Passeggiare per Schöneberg o Wilmersdorf, invece, si rivela talvolta magico e sorprendente. Le vie residenziali sono dei gioiellini che richiamo la Berlino anni ’30, una città che molti ancora non vogliono vedere, non considerandola “vera Berlino”. Non sto facendo polemica, ma sentire dire così spesso che “a Ovest è come essere in qualunque città europea, se decidi di vivere a Berlino devi stare a Est” è deludente. E per quanto sia nostalgica di tutti i decenni che non ho vissuto, mi rendo conto che non sono esistiti solo gli anni ’70, ’80, ’90, il punk e il grunge. E Berlino Ovest è il simbolo splendente di un’altra parte di storia. Tutto questo, insomma, per dirvi di prendere la bicicletta e gironzolare per le vie dei quartieri residenziali dell’Ovest, in particolar modo se siete appassionati di architettura e conoscete Hinrich Baller.

La prima volta che vidi questi strani giochi decorativi architettonici, di ferro azzurro e vetro, intrecciati a formare figure che non avevo mai visto prima di allora, mi trovavo a Schöneberg. Rimasi perplessa di fronte all’edificio, cercando di capire se avesse una qualche funzione specifica, data la strana architettura, o se addirittura fosse un’abitazione privata, frutto della stravaganza del suo proprietario.

Mesi dopo mi ritrovai nei paraggi, questa volta a piedi, e di nuovo incuriosita mi avvicinai per osservare e spiare l’edificio da vicino. É così che ho scoperto trattasi della Spreewald-Grundschule di Schöneberg (inaugurata nel 1998 e costata 32 milioni di euro). Mi sono così messa alla ricerca di informazioni e sono finalmente riuscita a scoprire di più sulla sua progettazione.

La fantasia la si deve a Hinrich Baller, architetto berlinese 76enne di fama internazionale, autore di tutti gli edifici simili che ho incontrato sulla mia strada, e che sempre hanno destato la mia curiosità.


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Baller è stato anche professore alla facoltà di Belle Arti di Amburgo. La sua architettura si è distinta per la libertà, la particolarità e la scelta di non seguire nessuno degli stili contemporanei più acclamati.

Il suo lavoro richiama l’Art Nouveau, ma basandosi, piuttosto, su un design moderno e con l’utilizzo di materiali quali cemento, acciaio e vetro. Sono proprio luce, aria e foglie a caratterizzare il suo lavoro, che rendono i suoi edifici allegri e leggeri.

Nonostante si sia distinto dalla massa grigia del moderno sviluppo urbano, per l’assenza di linee rette ed angoli e per il suo ornamento delicato, a Berlino non mancano i suoi oppositori. La critica viene rivolta proprio all’allegria che la sua architettura trasmette e all’immagine idilliaca e provinciale, ritenuta inappropriata.

Molti di voi avranno certamente visitato, almeno una volta, i famosi otto cortili di Mitte, gli Hackesche Höfe. Il passaggio fiabesco che esce su Rosenthaler Straße, chiamato Rosenhöfe, è proprio opera di Hinrich Baller, a cui si deve anche il nome.

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Un commento

  1. Penso che Berlino Ovest, tra non molto tempo, verrà rivalutata. Il probabile intasamento che avverrà nei prossimi anni nella zona Est riporterà spero ad un po’ di attenzione verso la parte occidentale di Berlino. A me piace parecchio, ad esempio. David Bowie, la Love Parade, il Cabaret, l’architettura, il cinema….belle cose, insomma, avvenute nel secolo scorso e potrebbe stupirci in futuro. Personalmente io ci andrei a vivere, e penso anche che i prezzi in alcune belle zone caleranno parecchio.

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