Attualità

Musicisti sui mezzi, la S-Bahn pensa al divieto

Sono sempre di più, al punto che in alcune tratte è impossibile fare più di due fermate senza imbattercisi. Parliamo dei musicisti allo sbaraglio – chi più, chi meno – che ogni giorno viaggiano in lungo e in largo sulla S-Bahn nella speranza di allietare i viaggi di turisti e pendolari e, soprattutto, di racimolare qualche soldo.

Ora però la S-Bahn Berlin GmbH, che gestisce la metropolitana di superficie, vuole porre un freno al fenomeno. «I viaggiatori sono infastiditi perché devono ascoltare sempre la stessa musica, che oltretutto è di scarsa qualità», ha detto Klaus Wazlak, portavoce della società.

«Una situazione insostenibile», l’ha definita Jens Wieseke dell’associazione dei passeggeri IGEB, «in particolare nelle fermate tra Zoologischer Garten ed Alexanderplatz». Per S-Bahn il problema non è di facile soluzione: «É difficile far rispettare i divieti, visto che tutti i musicisti hanno il biglietto. Li si fa scendere dal treno e loro salgono su quello successivo», ha spiegato Wazlak.

«Se i passeggeri non dessero più soldi, il problema si risolverebbe da solo», prosegue il portavoce. «Dopo tutto, questi musicisti non si esibiscono per amore della musica ma del denaro». Intanto, però, S-Bahn sta pensando all’introduzione di alcune misure restrittive aggiuntive.

Tra le pene in fase di studio, ce n’è una che prevede che chiunque venga colto a suonare in metropolitana (cosa vietata dal regolamento, ricordiamolo) potrebbe ricevere una “daspo” dai mezzi pubblici di tre mesi. Con l’aggravante – in caso di violazione ripetuta – che potrebbe consistere in una sanzione ancora più grave. Le misure sono ancora in fase di studio, e si dovrà attendere l’autunno prima di saperne di più.

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10 Comments

  1. mmm un problema…, ora cosa daremo da fare agli artisti italiani che arrivano a berlino in cerca di fortuna?

  2. Di italiani non ne ho mai trovati. Per quanto concerne la qualità devo dire che alcuni artisti sono veramenti bravi. Però siamo nell’ordine di 2 su 10 ahimè. Ed effettivamente è un continuo sali scendi in alcune tratte.

  3. Ma se si multassero quelli della BVG per l’enorme marea di cazzate che riescono a pensare e a dire?

    Scherzi a parte, è una delle cose più assurde mai sentite. Si rasenta la libertà d’espressione delle persone.

    Io se non ho voglia di sentire il musicista che suona mi metto le cuffie.

    Inoltre, chi deciderà cos’è musica? Se tamburello su un libro con le dita posso essere multato?

  4. Qualche settimana fa ero sulla tratta suddetta (come ogni giorno), e quando un “musicista” si è messo as suonare una ragazza si è ribellata e ha cominciato a gridargli dietro (in tedesco). Scommetto che dietro alle facce allibite dei passeggeri si nascondeva un certo sollievo. Non mi è sembrato che al “musicista” importasse molto comunque.

    Purtroppo non bastano le cuffie, per non sentire (e anche le cuffie a volume alto danno fastidio ai vicini!). Il volume è molto alto, se non altro perché la s-bahn è un luogo chiuso e relativamente piccolo.
    Non ho nulla contro i musicisti di strada, ma secondo me dovrebbero limitarsi agli spazi sufficientemente aperti, cosicché la gente possa avvicinarsi se vuole ascoltare (e finché vuole!).

    Non a caso, gli artisti di strada davvero bravi che ho sentito finora in giro per Berlino si esibivano tutti fuori. In 3 mesi di commuting quotidiano per la sbahn, non ho sentito altro che melodie da principianti e/o estremamente ripetitive. Mi dispiace, ma non credo che solo le mie orecchie ne farebbero volentieri a meno.

  5. ragazzi, berlino sta diventando come roma… per carità, fermiamoci finché siamo in tempo! con le cuffie non risolvi niente giovanni… e semmai sono loro che invadono la mia libertà, non il contrario!

  6. Strano, io con le cuffie non ho mai avuto problemi, anche quando alle sette di mattina prendevo il regionale per andare a Brandenburg an der Havel e mi ritrovavo con ragazzini di 14 anni che ascoltavano Bushido e altri rapper con le casse del cellulare. Sarò io sordo, o forse voi che avete l’udito di Rintintin, ad ogni modo credo che ci voglia un po’ di comprensione per tutti.

    Quello che mi dispiace è che Berlino è stata sempre una città permissiva e a causa di questi cambiamenti diventerà insopportabilmente borghese come Parigi.

    Aveva proprio ragione Jacques Brel

    ” Et c’est en sortant vers minuit Monsieur le Commissaire que tous les soirs de chez la Montalant, des jeunes peigne-culs nous montrent leur derrière en nous chantant

    Les bourgeois c’est comme les cochons, plus ça devient vieux plus ça devient bête”

  7. dico che questi sono pessimi segnali di chiusura mentale e fascismo. che problema c’è? se mi infastidiscono metto le cuffie (ma in realtà non mi infastidiscono mai).

  8. Siamo in Germania, la gente non vuole essere infastidita, non mi stupisce per niente.

    Per il resto a ben pensarci, suonare dentro un treno non é proprio il massimo, visto che il musicista ti *obbliga* ad ascoltare la musica (si é chiusi dentro il treno, non si puó uscire…). Mille volte meglio quando suonano per strada. Le cuffie risolvono in parte il problema.

    E poi, non so voi, ma mi é capitato spesso e volentieri di voler parlare con qualche amico sul treno. Farlo mentre questi suonano non é proprio bello.

  9. sono troppi !!!..e ovunque ti giri ti chiedono soldi ,dal musicista a chi ti chiede spiccioli per sfamare la famiglia, a volte sono troppo invadenti.

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