La Puglia a Berlino, una rassegna tra arte e cibo

Non avrei mai immaginato di poter scoprire in Germania, e qui a Berlino, la regione meta delle mie vecchie vacanze estive, e così vicina alla mia.

Il mio incontro con la Puglia avviene per caso, con un volantino: “La Puglia a Berlino – Apulische Kulturtage im Museum Europäischer Kulturen“. É così che scopro che dal 5 al 26 Agosto, presso il Museo delle culture Europee, si terrà una rassegna dedicata a questa bellissima terra del sud-Italia.

Il programma è ricco di appuntamenti: mostre fotografiche, proiezioni di film, musica, danza e prodotti tipici, per attraversare l’Apulien da Berlino. “Una terra che è poco conosciuta in Germania”, racconta Margherita D’Amelio, una delle organizzatrici, insieme a Veronika Vitt, sostenute dall’Istituto Italiano di Cultura di Berlino e dal Verein der Freunde des Museums Europäischer Kulturen e.V.

Incuriosita dal progetto, incontro Margherita e le pongo qualche domanda per saperne di più.

Come nasce questo progetto a Berlino?
Il Museum Europäischer Kulturen di Berlino si occupa delle culture europee e non ci sarebbe stato posto migliore per proporre la cultura pugliese. Ultimamente, la Puglia sta promuovendo le proprie tradizioni non solo in Italia, ma anche all’estero. Alla direzione del museo ho cercato di raccontare la Puglia, con la sua cultura musicale, le sue feste, le sue processioni, le sue bellezze naturali e, ovviamente, anche con i suoi problemi. Ho riscontrato, sin da subito, un forte interesse e, con grande meraviglia, ho scoperto quanto la mia regione sia poco conosciuta in Germania, rispetto, ad esempio, alla Toscana o alla Sardegna. La storia della Puglia, i suoi castelli e l’antica presenza di Federico II, hanno suscitato parecchia curiosità.

Nel programma leggo che farai un workshop sulla Tarantella. La danza, per te, è una semplice passione?
La danza è passione, ma è anche il mio lavoro. Insegno tecniche orientali di movimento, tra queste il Qi Gong, che in italiano potrei tradurre con “energia e movimento”. Si tratta di una tecnica di movimento cinese che include la meditazione. Pratico lo Schiatsu e ho approfondito la disciplina di movimento orientale Chan Mi Qi Gong utilizzandola come forma di terapia che, analogamente alla tarantella, include lo stato di trance. Quando apprendevo questa tecnica, l’insegnante cinese usava come sottofondo la musica cinese, ma era una musica che io non riuscivo a sentire. Ho approfondito la conoscenza di questa disciplina e ho sviluppato, pian piano, una tecnica mia che ha si le radici nel Chan Mi Qi Gong, ma che utilizza la musica pugliese.

Un incontro di più culture in una tecnica di movimento. Un insegnamento che rispecchia anche la realtà culturale berlinese. Da quando vivi a Berlino?
Abito qui da oltre venticinque anni. Dopo il diploma in fisioterapia a Pavia decisi di andare a trovare un’amica che viveva a Berlino. All’epoca ero una punkettara, fuggivo dalla Puglia alla ricerca di libertà, e Berlino si rivelò la mia città ideale. Originaria di Lucera, ma molto berlinese. Decisi di rimanere e iniziai a lavorare in diversi centri, quasi tutti rivolti a donne. Ho lavorato per la Schokofabrik, per il SUSI (sociale, indipendente, solidale, internazionale), un progetto dedicato alle detenute straniere. Insegnavo tra le altre cose fitness e per fare riscaldamento ballavamo la tarantella. Ho lavorato anche in una clinica psichiatrica, ed fu lì che trovai i trulli. Fuggivo dalla Puglia per ritrovarla a Berlino, in miniatura.

I trulli a Berlino?
Si, a Hermsdorf. Sono ancora lì, ora un po’ abbandonati, ma ancora bellissimi. Sono stati costruiti dai pazienti della clinica psichiatrica nella quale lavoravo. I pazienti erano seguiti da Arnold Hertel, un bravissimo artista, che li aiutava nella creazione di trulli, sculture e coloratissimi mosaici. Il direttore della clinica era un italiano, forse era pugliese. Quando ne parlavo al museo erano sorpresi, come lo sei tu in questo momento. Irene Ziehe, incuriosita e, forse, incredula, ha deciso immediatamente di andare a Hermsdorf e di fotografarli. Fotografie che saranno esposte al museo, insieme a tante altre.

Trulli a Hermsdorf, © Irene Ziehe

Oltre ad ammirare le fotografie, sarà possibile ascoltare concerti live di gruppi pugliesi?
Si, la tradizionale musicale pugliese è ricca, più di quanto si possa immaginare. Ci sono zone in cui è più affermata la tradizione della tarantella, come la Murgia, mentre nel Salento si balla maggiormente la pizzica. Si esibiranno diversi gruppi: i Uaragniaun, i Ghetonia, Il soffio dell’Otre. Con la loro musica si potranno ascoltare anche le parole di Matteo Salvatore, un bravissimo cantautore. Un lirico pugliese, oserei dire.

Per scoprire il ricco programma: www.smb.museum
Per informarsi su corsi e workshop tenuti da Margherita D‘Amelio: www.tarantella-scalza.de

di Oriana Poeta

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