Campus Party Europe, ecco “epic fail” ed “epic win” dell’evento
di Danila Pellicani e Alessandro Contini
INTRO
Questo non è un articolo sul campus party.
Queste sono le Epic Top 5 del CP.
Report di quello che abbiamo visto, sentito, provato e che non siamo riusciti a scrivere in 140 caratteri.
TOP 5 EPIC FAIL
1. Rete (quasi) inesistente
Da una conferenza sul tech, con un main sponsor come Telefonica – O2, ti aspetti la rete più all’avanguardia del paese. Arrivi con il tuo bel laptop e la prima cosa che fai è cercare una rete wi-fi, trovata! Solo che la airport continua a impazzire e non c’è verso di collegarsi. Troppa gente forse? Nessun problema, su ogni tavolo ci sono cavi ethernet per potersi collegare alla rete. Anche in questo caso, però, la connessione è lentissima. Nelle vicinanze dei palchi, poi, non ci sono prese, solo giornalisti impazziti e crisi di nervi.
“Tech fail in tech conference”.
2. Acustica pessima
Tempelhof è una location molto suggestiva, quando arrivi sulle scale ti si apre la vista dell’aeroporto che, con i suoi spazi enormi, ti fa sentire simile ad una formica. Dopo i primi 20 minuti di estasi, passati a pensare che tu stai camminando dove un tempo gli aerei atterravano, inizia a bussare al tuo cervello un mal di testa epocale, generato dal rumore dei visitatori e trattenuto all’interno dai container posti a lato per delimitare lo spazio. Poi ti siedi, nell’ultima fila (perché sei arrivato tardi), e ansioso aspetti che il prossimo panel, che insegui da una vita, cominci. Il labiale dello speaker, però, non coincide con quello che stai ascoltando: allora – dopo aver verificato che quella in cui ti trovi no, non è la conferenza sui tech ventriloqui – capisci che in realtà stai ascoltando la conferenza del palco che dà le spalle a quello che hai davanti.
Gigafail! O sei nelle prime file o non capisci assolutamente niente di quello che dicono i panelist!
3. No indicazioni per raggiungere palchi e bagni
Alla disperata ricerca del palco e del bagno! Mancano 5 minuti all’inizio del workshop di Arduino, corri all’impazzata da un palco all’altro per capire dove sei… ah, ecco finalmente una mappa! Mmmm… non siamo maghi dell’orientamento, ma queste indicazioni sono EVIDENTEMENTE sbagliate. Alzi lo sguardo alla ricerca di una freccia, di un’icona, di un nome, di una qualsiasi cosa che possa esserti utile per orientarti
…non pervenuto!
4. Accrediti e incapacità di gestire gli imprevisti
“Ciao, siamo tal dei tali e abbiamo degli accrediti VIPs” 😀
“Ci spiace, la stampante non funziona e non possiamo darvi i badge”.
“Ok quindi? Se vi serve domani porto una thermal printer, la hackeriamo in cinque minuti”
… non pervenuto!
5. Cibo eccessivamente costoso
Abbiamo perso lo scontrino (o meglio non ce l’hanno mai dato) ma ci ricordiamo bene quanto abbiamo speso:
€ 4.00 1 acqua
€ 3.00 Trancio di pizza (5×5 cm)
€ 3.00 Trancio di pizza (5×5 cm)
TOT. Abbiamo ancora fame e 10 euro in meno nel portafoglio
N.b.: Avevamo VIPs pass che prevedevano, almeno in teoria, anche il catering.
“Come funziona per il catering? Ci avete inviato una mail chiedendo se gradivamo dello champagne, ma direi che possiamo farne a meno”.
“Oh ci spiace, è stato un errore: non potremo darvi da mangiare durante i giorni dell’evento…”
WTF?
…non pervenuto!
TOP 5 EPIC WIN
1. Networking
Se alla fine di tutto ti ritrovi senza biglietti da visita vuole dire che qualcosa ha funzionato. Eppure siamo delle schiappe nel networking, sarà che l’ambiente, i content manager, i workshop e tutto il resto abbiano contribuito a farci conoscere una quantità di gente inimmaginabile?
2. Qualità dei panel alta
Non è possibile fare la conta ogni volta che devi decidere a quale conferenza andare, ma questa volta le scelte, soprattutto di alcuni palchi, sono state fatte molto bene.
3. Workshop interessanti e gratuiti
Dopo notti insonni passate a sognare, il nuovo giochino digitale ce l’hai davanti agli occhi, è li che ti chiama, ti dice “Dai, gioca con me, sono Rasberry Pi“. E tu sei li e hai la possibilità di toccarlo con le tue mani, e pensi ai tuoi amici invidiosi a cui non è ancora arrivato a casa. Grandi gioie soprattutto se poi il kit ti viene regalato!
4. Sir Tim Berners-Lee
É arrivato! Gli abbiamo toccato la mano! Le sue parole ci hanno riempito di gioia e ci hanno illuminato. L’emozione è stata tanta e non riusciamo a mettere in fila più di due parole. Se volete sapere di cosa ha parlato e se volete emozionarvi anche voi leggete l’esauriente articolo di Lorenzo pubblicato qualche giorno fa.
Ps. grazie del supporto Tim, tu sosterrai pure che il tuo è stato solo un hack alla fin fine, solo che il nostro fa dei suoni rumori poco rassicuranti, tu invece hai inventato l’Internet (con l’articolo davanti).
5. Nerd che giocano tutto il tempo
Scorgi in lontananza Pikachu, D’Artagnan e il cattivo di grosso guaio a Chinatown. C’è qualcosa che non va, gli alcolici li requisiscono all’ingresso, eppure mi sembrano loro. No no, sono proprio loro, stanno giocando ininterrottamente a World of Warcratf da 48-72 ore. Un carrello da supermercato a portata di mano, pieno di cibo e bevande, giusto per reidratarsi – che qua la guerra si fa sul serio. Manca solo la mamma di Cartman che gli pulisce il culo.
EPILOGO
Non vogliamo dare giudizi, vogliamo limitarci a dire che abbiamo imparato delle cose:
1. In un evento la parte organizzativa è almeno il 60% per la buona riuscita del tutto
2. Mai sottovalutare un nerd
3. L’organizzazione tedesca (ammesso che lo sia) non è proprio infallibille
Confermo tutto, soprattutto li punto 3 alla fine. I tedeschi stessi dicono che Berlino non é la Germania, ma dopo un anno mi sento di smentire il 90% dei luoghi comuni che aleggiano su questa nazione. Primo di tutti: l’efficienza. E ne avete la riprova.