Arte e Cultura

“Berlin Gothic”, l’e-book dei record: centomila copie vendute

Jonas Winner, autore di “Berlin Gothic”

di Valerio Bassan

Ha vissuto a Roma, Parigi, negli Stati Uniti. Ma ama Berlino, il suo lato oscuro, le sue zone d’ombra. Per questo, dopo esserci nato ed aver trascorso l’infanzia lontano dalla sua città, ha deciso di tornarci, una volta per tutte. E di raccontarla, in un lungo libro thriller, che ha venduto oltre 100mila copie per Kindle: un record assoluto.

Il suo nome è Jonas, il suo cognome – profetico – è Winner, età 45, professione autore di sceneggiature per la televisione. Una passione profonda per la scrittura e per la capitale tedesca; due elementi culminati in “Berlin Gothic”, l’e-book che sta facendo discutere mezza Germania, perché ha frantumato ogni risultato di vendita mai fatto segnare da un autore tedesco sul web.

Nel libro, Winner dipinge una città perversa, immersa nella foschia, in cui si intrecciano vendette e delitti a sfondo sessuale. Berlin Gothic, lungo oltre 2000 pagine, è stato suddiviso in sette parti, sette capitoli di una saga acquistabili separatamente uno dall’altro (a 99 centesimi), pubblicati tutti tra l’agosto del 2011 ed il giugno del 2012: Berlin Gothic, La città nascosta, La fine di Xavers, L’intenzione nascosta, La notte in cui Max, Il significato nascosto, La macchina di Dio.

Un successo epocale, frutto del passaparola. Nella promozione del suo lavoro, Winner ha investito qualche migliaio di euro, «ma comunque meno di 5000», spiega, compreso “l’affitto” di un editor per la correzione degli scritti. Usa con costanza Twitter e Facebook, dove ha una pagina fan con circa 350 sostenitori. Ma non è certo un fenomeno mediatico: la popolarità sta arrivando soltanto adesso che giornali e riviste di settore si accorgono di lui.

Ora Berlin Gothic, pare, varcherà le frontiere nazionali. «Amazon mi ha contattato», spiega Winner. L’idea è quella di tradurre l’e-book anche in altre lingue, e di farne poi una serie televisiva e, forse, un film. Niente male per un 45enne che aveva già tentato la via della scrittura con il romanzo “L’ultimo film di David”, pubblicato, stavolta in carta, ad inizio 2011: ebbe una buona accoglienza critica, ma non fu un successo. «Conosco l’editoria tradizionale, ma non mi piace. Preferisco l’online». Da oggi, anche noi abbiamo centomila buone ragioni per credergli sulla parola.

Related Articles

Back to top button