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Babelsberg: compie cent’anni la “Cinecittà” di Berlino

[© Jens K. on Flickr / CC BY SA 2.0]
Jens K. on Flickr / CC BY-SA 2.0]

di Valerio Bassan

Tra gli ultimi grandi che l’hanno scelto per girare i propri film c’è anche Quentin Tarantino, che nel 2009 lo utilizzò per le riprese di Bastardi Senza Gloria, pellicola con cui proponeva un “finale alternativo” del nazismo. Ma la storia del Babelsberg, il parco cinematografico alle porte di Berlino, è tutt’altro che ingloriosa.

Quest’anno, infatti, Babelsberg compie il suo primo secolo di vita. È lo studio più antico al mondo, tra quelli di grandi dimensioni. Fu costruito nel 1911 alle porte di Berlino, vicino a Potsdam, dalla compagnia tedesca Bioscop. E ancora oggi – due guerre mondiali dopo – rappresenta uno dei set più importanti ed utilizzati dai grandi del cinema internazionale.

Pochi mesi dopo l’inaugurazione, i suoi 25mila metri quadrati ospitarono le riprese di Der Totentanz, la danza dei morti, film muto con l’attrice Asta Nielsen, una delle prime dive del cinema europeo. Negli anni successivi al primo conflitto mondiale, dal Babelsberg sono transitati registi ed attori importanti: Fritz Lang, Willy Fritsch, Marlene Dietrich, Emil Jannings, Joseph Von Sternberg.

Quando le mani di Joseph Goebbels si impossessarono di ciò che restava della libertà d’espressione tedesca, Babelsberg divenne uno dei centri di produzione più utilizzati dal regime. Tra il 1933 ed il 1945, la “Cinecittà” berlinese venne utilizzata per girare oltre mille film, sotto la “supervisione” del Ministero della Propaganda, tra cui uno dei “capolavori” del genere: Il trionfo della volontà di Leni Riefenstahl.

Una situazione che svoltò subito dopo la fine della guerra. Nel 1946, con la formazione della DEFA (Deutsche Film-Aktiengesellschaft), cominciò la prima “rinascita” del Babelsberg, nel frattempo inglobato nel territorio della Germania Est. Fino al 1990, qui si produssero oltre 1500 tra film e serie televisive di chiara ispirazione sovietica.

Dopo la caduta del Muro, la DEFA venne privatizzata e rilevata dalla francese Compagnie Générale des Eaux, che nel decennio successivo ha investito oltre 500 milioni di euro nella modernizzazione delle strutture esistenti. In seguito, successivi passaggi di proprietà portarono agli studios una nuova proprietà, la Filmbetriebe Berlin Brandenburg GmbH.

Dal 2000 in poi, Babelsberg ha vissuto l’ennesima rinascita, con tanti registi affermati a Berlino per girare le proprie pellicole. Qui furono inscenati, tra gli altri, V per Vendetta di James McTeigue, Il Pianista di Roman Polanski, Operazione Valchiria di Tom Cruise, The International con Clive Owen e Naomi Watts e The Reader, con cui Kate Winslet vinse l’Oscar nel 2009. Per la fine del 2012 è invece prevista l’uscita di Cloud Atlas, “il film tedesco più costoso di sempre”, nuova opera firmata dai fratelli Wachowski, sceneggiatori e registi statunitensi celebri per aver scritto la trilogia di Matrix.

A Babelsberg, oggi, si può visitare – da aprile a novembre – il Film Park, con visite guidate all’interno degli studios, stuntmen in azione, spettacoli, tour dietro le quinte, un po’ sul modello di quanto accade agli Universal Studios di Los Angeles. Un biglietto intero costa 21 euro al giorno e permette di assistere a tutti gli eventi in cartellone.

Dal 1912 al 2012: il cerchio si chiude con Tarantino, che è l’unico al mondo ad avere, proprio a Babelsberg, una via a lui dedicata. «L’hanno inaugurata dopo ‘Bastardi senza gloria’. Non ci potevo credere», ha spiegato il regista di Knoxville in una recente intervista. «Lavorare a Babelsberg è stato surreale. Lì tutto trasuda storia. Non potevo fare a meno di accarezzare i muri. In pochi sanno che a Berlino si respira un autentico culto per il cinema».

Filmspark Babelsberg
August-Bebel-Straße 26-53
14482 Babelsberg, Potsdam
Berlin

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Un commento

  1. Salve!
    desidero sapere se è possibile assistere alle riprese del film “The Monuments Men”. Sono una fan di Daniel Craig e poterlo vedere dal vivo sarebbe una gioia indescrivibile!Grazie mille!
    Cordiali saluti.
    Federica.

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