Tacheles, caos al V piano “Danni per 34mila euro”
Cavi tagliati, statue distrutte, opere in pezzi, apparecchiature rubate: una volta riaperte le porte del quinto piano del Tacheles, da mesi chiuso e sotto sorveglianza della security pagata dalla società che possiede la struttura (HSH Nordbank), i gestori della storica kunsthaus di Mitte non potevano credere ai loro occhi.
“I danni ammontano a 34mila euro“, riferisce Barbara Fragogna, curatrice italiana della galleria. “La private security che occupava il Blauer Salon si è accanita violentemente su oggetti ed opere presenti nella galleria e ha letteralmente fatto terra bruciata attorno a sé”.
“Sono stati tagliati i cavi e i quadri elettrici sono stati scollegati: tutto è stato di fatto distrutto e reso inutilizzabile. La mostra dell’artista ecuadoriano Amaru Cholango è stata enormemente danneggiata. Le opere sono state ridotte in pezzi e gettate come in mucchi di spazzatura. Le pareti divisorie dello spazio sono state abbattute e mancano all’appello tre videoproiettori facenti parte di una videoinstallazione”, spiega Fragogna.
“Non si conosce un tempo, nel corso degli ultimi 22 anni, in cui l’intero piano si sia trovato in condizioni peggiori”, prosegue la curatrice italiana. “Questo atto barbarico non può rimanere impunito”. Per ora non c’è stata nessuna reazione dalla classe politica, con il solo sindaco distrettuale del Mitte a manifestare il proprio assenso alle esigenze degli artisti. Wowereit continua a rimanere al di fuori della questione, considerandola “una faccenda tra privati”.
Il Tacheles è ripartito da qui, ieri, con due esibizioni nate per denunciare lo stato del quinto piano: “Art work in progress“, con tele bianche che verranno dipinte nel corso delle prossime settimane e “Neo German Conditions“, in cui verrà mostrato “il disastro che hanno lasciato quelli della sicurezza così come lo abbiamo trovato all’apertura”.
Un modo di mostrare il proprio dissenso con quanto sta avvenendo ormai da anni: il prossimo 20 giugno, inoltre, il Tacheles dovrà affrontare l’ennesima sfida, stavolta in tribunale. Intanto, però, continua a lottare per restare un punto di riferimento nella vita culturale cittadina.