PANEM ET CIRCENSES – Lacrime di Parmigiano

Il 20 di Maggio ero a Praga per il matrimonio di uno dei miei migliori amici. C’era un sole meraviglioso e l’aria era tiepida, piena di profumi, di primavera e fiori. Un messaggio di un’amica dall’Italia mi ringraziava delle condoglianze per la perdita di una persona cara. Un matrimonio e un funerale, avevo scelto la vita e la festa come avrebbe fatto anche chi se n’è andato, la felicità per i miei amici e per la loro nuova vita attraversata da una venatura triste e malinconica per chi aveva appena lasciato la sua.

In casa a Berlino siamo ancora senza internet, non potevamo lasciarci scappare l’occasione di avere un wi-fi gratuito in albergo. Accendo il computer e mentre cerco di scacciare il cerchio alla testa, su cui si rincorrono come in un velodromo pensieri troppo complessi da affrontare appena sveglio, apro il sito di Repubblica.
“Ma che cazzo…?” “La terra trema nell’Italia del Nord. Sette morti e decine di feriti in Emilia”.
Finale Emilia è a venti minuti da casa mia a Bologna, non ci vado neanche a Charlottenburg in venti minuti da casa mia a Berlino. Ma come? Non ci hanno sempre detto che l’Emilia Romagna è una regione a bassissimo rischio sismico? 6.0 come l’Aquila, “fortunatamente, le conseguenze sono molto meno gravi” scrive il giornalista, ma è un primo, primissimo bilancio e soprattutto non sa, come nessuno sa ancora, che nelle due settimane successive la Terra tremerà ancora e ancora.

Chiamo mia madre per avere notizie dirette: a Bologna si è sentito tanto ma non è successo nulla; Aldo (il mio cane) si è rannicchiato accanto al letto tutta la notte e la mattina è rimasto sotto il tavolo, ma a parte questo niente di preoccupante in città. Già, in città, perché in provincia, nelle provincie, la situazione è decisamente grave. Usciamo per incontrare gli altri amici venuti a Praga per il matrimonio, come noi. Davide mi dice subito “Hai sentito del terremoto? Trecentomila forme di Parmigiano danneggiate, milioni di euro in fumo”. “Davide ha una gastronomia storica e deliziosa in centro a Bologna, è normale che abbia posto attenzione al settore alimentare”, penso.
Ma il tema alimentare non è altro che un riflesso del dramma che ha colpito gli uomini, ed è un riflesso accecante, date le proporzioni. Nel complesso, i tre sismi hanno causato un danno che supera i cinquecento milioni di euro al settore agro-alimentare, la maggior parte del quale è legato al danneggiamento di forme di Parmigiano-Reggiano e Grana Padano.

Nelle settimane successive i numeri e le cifre rimbalzano da un sito all’altro, da un giornale all’altro, da un telegiornale all’altro. C’è confusione, è difficile stimare i danni, è ancora troppo presto, purtroppo. Anche a distanza di giorni le grandi scalere su cui si sistemano le forme per la stagionatura continuano a cadere con un effetto domino allucinante, come si vede dalle riprese delle telecamere a circuito chiuso poste all’interno di un deposito in provincia di Modena.

Scopriamo subito che si sono attivate delle catene di acquisto solidale del Parmigiano terremotato, vogliamo farlo anche noi da qui, non sarà semplice ma vogliamo provare, dobbiamo, è quel “dovere morale” che sempre meno persone sentono, che la “vecchia” (ormai “vecchia”) società del consumo sfrenato e irrazionale cerca di cancellare a tutti i costi e che va tenuto stretto, curato e coltivato come un fiore raro, come la rosa sotto vetro de “Il Piccolo Principe”.

Scopriamo, altrettanto subito, che l’azienda che fa da antenna sul territorio bolognese è l’Azienda Agricola Fratelli Caretti, mi commuovo. Valerio e la sua famiglia sono stati i nostri fornitori per tutto il tempo che con La Pillola 400, la mia associazione culturale bolognese, abbiamo tenuto un gruppo d’acquisto di prodotti locali a km zero.

Cerchiamo immediatamente di metterci in contatto con loro. Il numero di telefono dello spaccio suona sempre occupato, per minuti, ore, giorni. Internet (nei bar e nei caffè) ci fornisce altri indirizzi, altri numeri, tutti occupati, sempre occupati. La solidarietà corre su un filo, del telefono, oppure qualcuno ha addirittura problemi sulle linee, scopriamo in seguito.

Finalmente, dopo innumerevoli tentativi che farebbero impallidire un qualsiasi telefonista da call center, riusciamo a parlare con una signora gentile, che da buona emiliana non ha perso il suo spirito nemmeno in questa occasione, e scherza sull’impossibilità di riuscire a parlare con Valerio anche per lei che è solo a qualche metro di distanza. Ci racconta la situazione, ci spiega che la disponibilità delle stagionature dipende letteralmente dalla possibilità di accedere ai depositi – non sempre si riescono a raggiungere le forme, in alcuni casi l’ingresso è ostruito da quintali di ferro e legno delle scalere che sbarrano la strada, in altri i depositi sono considerati inagibili – ci ringrazia per l’interesse dimostrato e ci salutiamo con la promessa di fare un ordine consistente il prima possibile.

Panem et Circenses si mette in moto e in men che non si dica il gruppo d’acquisto solidale “Parmi-Sano” è in piedi e pronto a ricevere gli ordini di chiunque voglia contribuire. Il primo giro di chiamata viaggia attraverso i canali dell‘Associazione Emilia-Romagna in Berlin, con una newsletter dedicata al progetto. Arrivano le prime adesioni, i primi complimenti per l’iniziativa, i primi preziosi consigli e anche, alla fine, i primi ordini.
Da cosa nasce cosa, il progetto “Parmi-Sano” finisce su Radio Colonia, trasmissione italofona inserita nella programmazione di Funkhaus Europa, il programma radiofonico dellaWDR, in onda tutti i giorni dal lunedì al venerdì alle 19.00.

La redazione de IlMitte sta diventando sempre di più un meraviglioso punto fermo e di riferimento, e l’unica cosa per la quale la ringraziamo di più è il fatto di essere davvero amici fantastici.
Ora speriamo che il gruppo cresca, e lo faccia in fretta, il Parmigiano terremotato non durerà per sempre, grazie a Dio, e prima si esaurirà prima i produttori potranno ricominciare a lavorare guardando avanti invece che per terra, dove giacciono sconsolate e silenziose centinaia di migliaia di forme belle come il sole e buone come la terra emiliana le ha sempre fatte, prima di distruggerle…

Chiunque fosse interessato può scriverci a [email protected]
Saremo felici anche solo di poter fare la vostra conoscenza.

Buon tutto a tutti, tra una scaglia di Parmigiano e un bicchiere di Lambrusco.

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