“ITaliens”, arte italiana da Berlino a Wolfsburg
ITaliens | junge italienische Kunst aus Berlin sarà in mostra sino al 31 Agosto all’Autostadt di Wolfsburg, nel padiglione Volkswagen, con un progetto dell’Ambasciata d’Italia realizzato da Alessandra Pace e Marina Sorbello.
Cinquant’anni fa, i primi italiani Gastarbeiter approdarono a Wolfsburg (Bassa Sassonia) per lavorare. Cinquant’anni dopo arrivano gli ITaliens a mostrare le loro opere.
L’Italian creativity ha incontrato la perfezione della German engineering, come ha affermato ieri Luca De Meo, un altro creativo italiano, responsabile marketing della Volkswagen Konzern. In occasione dei cinquant’anni dell’emigrazione italiana a Wolfsburg, la Volkswagen ha avuto il piacere di inaugurare ieri, nella sua Autostadt, le opere degli artisti italiani che vivono e lavorano a Berlino.
Il progetto ITaliens, avviato nel 2010, si è rivelato un “Mirakel, un Hochzeit”, come ha sostenuto all’inaugurazione l’Ambasciatore Michele Valensise, riferendosi al connubio dell’arte moderna degli ITaliens con la cornice della sede dell’Ambasciata, edificio storico nel cuore del Tiergarten.
Il “realisierte Traum” dell’Ambasciatore, avverato con la preziosa collaborazione della moglie, Elena Valensise, continua il proprio percorso accettando nuove sfide. L’ultratecnologica location dell’Autostadt accoglie la quasi invisibile e introvabile “bussola” di Luca Vitone, i bellissimi disegni di Andrea Salvino, i minuscoli timbri che compongono il quadro di Federico Pietrella, l’esplosione di colori di Paolo Chiasera, i video di Rebecca Agnes e Christian Niccoli.
Molte altre le opere degli ITaliens presenti, il cui nome fa riferimento all’acronimo che indica Italia, IT, e alla parola “alien”, a indicare la condizione dell’artista contemporaneo che ha lasciato il proprio paese di origine. Altri ITaliens esporranno le proprie opere dal 17 luglio nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura di Wolfsburg.
Gli italiani dopo mezzo secolo continuano a viaggiare, emigrare, ma non sembrano dimenticare la propria Heimat perché “Si deve saper andare via e tuttavia essere come un albero” (Hilde Domin).
di Oriana Poeta