Berlino vuole acquistare elettricità e gas: già raccolte 30mila firme

I 40mila chilometri di cavi elettrici di Berlino sono oggi gestiti dalla Vattenfall, una grande azienda energetica svedese, la cui concessione comunale scadrà alla fine del 2014.

A molti, però, la mancanza di democrazia nella gestione della rete elettrica della capitale tedesca non piace. É così, pochi mesi fa, è nato il “Berliner Energietisch“, un’iniziativa civica per la raccolta delle firme sufficienti per indire un referendum, che ha l’obiettivo di rimunicipalizzare la rete elettrica del Land,

A due mesi dalla scadenza del termine, sembra proprio che l’iniziativa avrà un enorme successo: “Berliner Energietisch” ha raccolto ben 30.000 firme, 10.000 in più di quelle necessarie per indire il referendum. «Siamo lieti di aver ricevuto, in quattro mesi, così tante firme. É stato un successo», ha dichiarato il portavoce del tavolo energetico, Stefan Taschner.

Il Dipartimento fiscale ha avviato una procedura per la manifestazione di interesse, alla quale hanno già fatto applicazione sei tra società e consorzi per le reti del gas e otto potenziali operatori per la rete elettrica.

© Mara BLN (flickr)

Il Senato non si è ancora fatto un quadro definito della petizione. La SPD supporta gli iniziatori, la CDU è scettica. «Non ci sono ragioni valide perché Berlino acquisisca partecipazioni nelle reti energetiche», ha detto il portavoce del partito per la politica energetica, Michael Garmer. La rete è già controllata dallo Stato e non c’è alcuna necessità di volere un’ulteriore influenza del governo. «L’operatore corrente è vincolato dalle norme e svolge bene il suo lavoro», ha concluso Garmer.

La SPD ha una diversa visione dell’iniziativa: «L’accordo di coalizione prevede di espandere il nostro impatto sulle reti energetiche per l’elettricità e il gas in una visione a misura di cittadino», ha detto il portavoce SPD per la politica energetica, Daniel Buchholz.

Alla fine dell’estate, il Ministro per le Finanze Ulrich Nußbaum (parteilos) renderà pubblici i criteri della gara d’appalto. «Stiamo vagliando tutte le opzioni», ha detto Buchholz. «Potremmo anche prendere in considerazione il modello adottato da Amburgo».