Ai Weiwei, il suo futuro alla Universität der Künste resta un’incognita
L’artista e attivista cinese Ai Weiwei spera di iniziare, entro la fine dell’anno, il suo insegnamento presso l’Università delle Arti (Universität der Künste, UDK) di Berlino. “Il periodo di un anno di prova, che le autorità hanno imposto su di me dopo il mio rilascio, si concluderà il 22 giugno”, ha dichiarato l’artista allo Stuttgarter Zeitung. Se otterrà un permesso di viaggio, l’artista potrà volare in Germania alla fine dell’anno.
L’artista concettuale, riconosciuto a livello internazionale, è stato arrestato l’anno scorso per tre mesi. Dopo il suo rilascio, le autorità hanno richiesto che la sua società di progettazione versasse 15 milioni di yuan (1,9 milioni di euro) in tasse non pagate e sanzioni. La magistratura cinese ha permesso un’azione dell’artista nei confronti delle autorità fiscali.
Poco dopo l’arresto di Ai nell’aprile 2011, l’Universität der Künste lo ha nominato visiting professor e sta portando avanti i preparativi per il suo insegnamento. Tuttavia, Ai non crede di poter rimanere per il periodo di un intero semestre. L’artista ha dichiarato di non sapere ancora cosa l’università si aspetti da lui, “Ma devono già aver pensato a qualcosa”, ha dichiarato. In realtà, sembra che Ai speri di imparare dagli studenti.
Dal suo rilascio un anno fa, l’artista cinese è monitorato, nella sua abitazione, ventiquattr’ore su ventiquattro dalla polizia cinese. “Mi esprimo ancora su Internet e concedo qualche intervista, ma molto meno di prima.”, continua Ai. L’artista non può, inoltre, viaggiare. La polizia è molto potente, “Non ho altra scelta che seguire le loro istruzioni”.
Tuttavia, egli aveva recentemente invitato gli agenti di polizia a lavorare direttamente con lui nel suo studio. “Ho detto loro che spiarmi è un modo del tutto inefficiente, perché non otterranno mai tutte le informazioni che desiderano oppure trarrebbero le conclusioni sbagliate”, ma l’offerta è stata respinta.