Addio a Ursula Arnold, la fotografa che “raccoglieva le sfumature” nella DDR
Il 24 maggio è morta, all’età di 83 anni, la fotografa dei berlinesi dell’est. Le foto di Ursula Arnold, sconosciute al pubblico fino agli anni ’80, possono essere ammirate alla Berlinische Galerie e alla Nbk-Artothek.
Dopo aver studiato fotografia a Lipsia, inizia a scattare negli anni ’70 e lavora, in seguito, come “Kamerafrau” per la televisione. Le sue foto, sebbene in passato non siano state apprezzate da molti, hanno lasciato un’immagine della Berlino dell’est distrutta dalla seconda guerra mondiale.
I soggetti del suo lavoro sono le persone del posto, i berlinesi che attendono il tram, passeggiano sotto i ponti o aspettano di prendere la metropolitana.
Luoghi e persone comuni ritratti da un occhio sensibile a ricercare, nello stesso tempo, il semplice ed il particolare. Le sue foto, come scrive Franziska Schmidt, “mostrano pagine delicate e nascoste della vita, nella quale l’uomo è solo con se stesso e con le sue preoccupazioni quotidiane”.
La fotografia di Ursula Arnold si differenzia dall’uso che, nella DDR, era usuale farne, ovvero mezzo di educazione politica. Come affermò lei stessa, il suo lavoro era piuttosto indirizzato a “raccogliere sfumature, che esprimono la vita”.
Una fotografia che non si lascia condizionare dai tempi, che non vuole rendersi pubblica e che soltanto nel 2002 viene riconosciuta dall’Hannah-Höch-Preis.
di Oriana Poeta