Disoccupati a Berlino, mai così pochi dal 1995

riaperture a berlino

A Berlino continua la ripresa economica e secondo quanto riportato giovedì dalla Direzione Regionale dell’Agenzia Federale, il numero dei disoccupati del mese di maggio è di nuovo calato leggermente. Lo scorso mese, infatti, ha registrato 215.856 persone senza lavoro, ben 7.941 in meno rispetto ad aprile. Numero di disoccupati che, secondo il rapporto del mese di maggio, è il più basso mai registrato dal 1995.

A Berlino comunque più disoccupati che nel resto della Germania

Berlino, nonostante questa ripresa economica, rimane tuttavia un fanalino di coda, se paragonata agli altri Stati Federali. Come fa notare il Partito dei Verdi, nella capitale tedesca è presente un alto numero di disoccupati a lungo termine ed un numero crescente di persone che godono dell’indennità di disoccupazione.
Sabine Bangert, portavoce dei Verdi per la politica del mercato del lavoro, ha chiesto un programma mirato per la qualificazione di occupati e disoccupati, “affinché il loro potenziale di rendimento venga utilizzato per un inserimento ed una promozione in ambito lavorativo”.


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Tuttavia, l’Unione Sindacale Tedesca si lamenta del numero crescente di occupati, che potrebbe essere considerato insignificante se analizzato più approfonditamente. Basti pensare, infatti, a quanti di questi lavoratori sono occupati in minijobs o lavori a tempo determinato.
Anche a livello nazionale, il numero dei disoccupati nel mese di maggio è calato, ma si tratta di un dato che rientra nella normalità  della Germania, paese che gode di una buona salute economica.

di Oriana Poeta

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2 COMMENTS

  1. mhhh…rispetto al 2012 il numero di disoccupati rimane sempre maggiore…mi chiedo perche descriviate Berlino come la nuova America, quando non lo e affatto…Saluti

    • Sono dati ufficiali, caro Edward. Dati statali. Chi descrive Berlino come una nuova America, mi duole deluderla, non siamo certo noi: scorra velocemente i titoli delle notizie di attualità degli ultimi mesi e se ne renderà conto.

      Saluti,
      Valerio Bassan

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