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I produttori di mascherine sanitarie fanno causa al ministero tedesco: ordini mai pagati

Di scandali relativi agli ordini di mascherine sanitarie, in Germania, si era parlato già durante la pandemia di Covid, sia nei primi mesi, quando il ministro della sanità era ancora il cristiano-democratico Jens Spahn, sia dopo, quando il dicastero è passato a Karl Lauterbach (SPD). Ora, però, si torna a parlarne, perché sembra che proprio quegli ordini rischino di costare cifre astronomiche ai contribuenti tedeschi.

Ordini di mascherine sanitarie non pagati: scattano i contenziosi per oltre 2 miliardi di Euro

Un centinaio di produttori di mascherine, che all’epoca avevano ricevuto ordini dallo Stato, hanno avviato azioni legali contro il Ministero della Salute, per un valore complessivo di 2,3 miliardi di euro, per mancati pagamenti. Sotto accusa è soprattutto Spahn, il quale, nel corso del 2020, aveva assicurato agli forniture illimitate di mascherine a un prezzo fisso, nel tentativo di rispondere all’urgente necessità di dispositivi di protezione individuale.

Tuttavia, il Ministero non ha proceduto al pagamento di molte fatture, sostenendo che vi fossero difetti nei prodotti forniti o ritardi nelle consegne. Queste contestazioni hanno dato origine a una serie di dispute legali che hanno gravato sia sulle risorse dello Stato che sull’immagine dell’istituzione.

Mascherine sanitarie

Il deputato dell’FDP Karsten Klein ha dichiarato al quotidiano Die Welt di ritenere necessaria un’indagine approfondita per fare chiarezza sugli acquisti eccessivi effettuati da Spahn, che sembrano aver lasciato il Ministero in una situazione finanziaria e burocratica assai complessa. Fino a questo momento, il Ministero è riuscito a trovare un accordo in 80 casi di contenzioso con i fornitori, ma l’importo totale degli accordi raggiunti non è noto. Durante il picco della pandemia, il governo ha speso la cifra impressionante di 5,9 miliardi di euro per l’acquisto di maschere, eppure solo il 30% di questi dispositivi è stato effettivamente distribuito all’interno della Germania, lasciando aperte molte domande sulla gestione delle rimanenze.

La complessità di questa situazione legale rappresenta un’eredità pesante per il Ministero di Lauterbach, ma in generale per le casse dello Stato, e rischia di sottrarre risorse e attenzione dalle sfide più pressanti che il sistema sanitario nazionale deve affrontare, considerando che Lauterbach ha promesso una riforma estremamente estesa della sanità tedesca.

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